Ripetitore "portatile" presidiato

Aperto da in3eqa, Dom 03 Febbraio, 09:37 2019

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in3eqa

Ho intenzione di predisporre il mio ripetitore Hytera RD625 in configurazione "portatile" dentro una comoda valigetta rigida, dal momento che si può alimentare perfettamente con batterie al piombo o gel e utilizzarlo per eventuali assistenze o eventi calamitosi. Chiaramente una persona (io o altro radioamatore) sarebbe sempre nei pressi del ripetitore per eventuali esigenze di controllo. Si tratterebbe quindi di una stazione portatile automatica presidiata. Andando per analogia con l'accensione di un impianto automatico presso l'abitazione, presumo che non sia necessaria alcuna scartoffia burocratica per avvisare chiccessia dell'accensione (temporanea) di questo apparato. Sarebbe utile se qualcuno avesse già avuto esperienze in tal senso...

user

Ciao ti rispondo io, ai perfettamente ragione un ripetitore automatico se presidiato da un radioamatore può essere attivato in casa propia oppure anche in portatile a patto che come detto sia presidiato da un radioamatore abilitato che si attribuisce la paternità ed il controllo.
In estate mi deletto a farlo anche io e metto in in collegamento ben due regioni da casa mia, certamente per un tempo limitato propio perché come recita il regolamento il radioamatore deve essere presente realmente e questa è una condizione imprescindibile se si vuole essere perfettamente in regola.
Un cordiale saluto.
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GianlucaB

Ma attualmente il tuo ripetitore ha una autorizzazione, e quindi gli è stato assegnato un nominativo?
Perché temo che il codice delle comunicazioni non preveda la possibilità di stazioni ripetitrici portatili, ovvero stazioni ripetitrici che possono essere attivate in luoghi diversi da quello indicato nell'autorizzazione.

user

GianlucaB, l'autorizzazione e il nominativo del ripetitore giova solo se tale dispositivo automantico non è presidiato, che poi ci siano dei buchi normativi e delle interpretazioni personali ci può stare.
Certamente in caso di emergenza e a ripetitore presidiato personalmente non vedo un problema.
Comunque siccome non si finisce mai di imparare aspettimo che qualche collega meglio informato si faccia avanti poichè sono cose che interessano a tutti.
Un caro saluto, Alfredo
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DASH100

Che io sappia, per poter installare un ripetitore ci vuole sempre è comunque l'apposita autorizzazione e relativo nominativo ministeriale che verrà poi assegnato allo stesso ripetitore. Sul discorso del "presidiata o non presidiata" sembra che il reale significato non sia la presenza umana sul luogo del ripetitore ma il fatto che tale stazione funzioni in modo autonomo, di fatto se lo installo a casa mia è comunque obbligatoria l'autorizzazione.

Nel caso di IN3EQA si va oltre la normalità poiché si tratterebbe di un ripetitore mobile, tra l'altro usato solo all'occorrenza. IN3EQA, io ti consiglio assolutamente di sentire cosa ti dicono quelli dell'ispettorato, come tutti sappiamo, le regole non le facciamo noi per noi stessi ma le fanno gli altri per noi, noi al massimo facciamo le libere interpretazioni che però valgono meno di zero :D.

in3eqa

Citazione di: DASH100 il Dom 03 Febbraio, 13:15 2019Che io sappia, per poter installare un ripetitore ci vuole sempre è comunque l'apposita autorizzazione e relativo nominativo ministeriale che verrà poi assegnato allo stesso ripetitore. Sul discorso del "presidiata o non presidiata" sembra che il reale significato non sia la presenza umana sul luogo del ripetitore ma il fatto che tale stazione funzioni in modo autonomo, di fatto se lo installo a casa mia è comunque obbligatoria l'autorizzazione.

Nel caso di IN3EQA si va oltre la normalità poiché si tratterebbe di un ripetitore mobile, tra l'altro usato solo all'occorrenza. IN3EQA, io ti consiglio assolutamente di sentire cosa ti dicono quelli dell'ispettorato, come tutti sappiamo, le regole non le facciamo noi per noi stessi ma le fanno gli altri per noi, noi al massimo facciamo le libere interpretazioni che però valgono meno di zero :D.

Gentilissimo Dash100, al momento ho impegnata l'efficentissima funzionaria dell'ispettorato locale a indagare per mio conto sulla questione dei telecomandi in gamma 433-434 MHz. Preferisco presentare un quesito per volta.
Comunque ho avuto conferma da un radioamatore che nel 2003 contribuì a scrivere parte dell'allegato 26 al codice delle comunicazioni elettroniche (poiché all'epoca era in ruolo presso l'istituto superiore delle comunicazioni) che un ripetitore acceso presso la propria abitazione non necessita di alcuna scartoffia supplementare. Per due motivi:
1. il ripetitore utilizza lo stesso nominativo della stazione del radioamatore
2. l'autorizzazione generale consente di impiantare qualunque apparato nella propria abitazione

Molti hanno in casa anche hotspot https://amzn.to/44hbX97 DMR/DSTAR, gateway Echolink isofrequenza etc: sono anche questi sistemi automatici per i quali non si è mai richiesto nulla. Certo è doveroso fare ascolto in frequenza per qualche giorno per sincerarsi che sia effettivamente libera da altri segnali. E ricordiamoci che solo i militari ci possono chiedere di interrompere le trasmissioni sulle porzioni in gamma 70 cm dove siamo (purtroppo) in statuto secondario.

DASH100

Citazione1. il ripetitore utilizza lo stesso nominativo della stazione del radioamatore
2. l'autorizzazione generale consente di impiantare qualunque apparato nella propria abitazione
Io però ho molto dubbi sulla questione anche perché non ricordo in vita mia di aver mai sentito un ripetitore che come indicativo ne usava uno normale invece che il classico IRxXXX. !!

CitazioneMolti hanno in casa anche hotspot DMR/DSTAR, gateway Echolink isofrequenza etc:
E' vero ma questi sono gateway internet-radio e non veri ripetitori in senso stretto.

Al massimo ho trovato l'articolo 10 ma per quanto riguarda il ripetitore presso la propria abitazione rimango sempre dubbioso.

ziorick2018

Leggendo la normativa (e sembra acquistare un senso il tutto) si parla di "non presidiata ma al di fuori della residenza", ovvero se anche non presidiata ma dentro la residenza non necessita di autorizzazione.

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DASH100

Evidentemente è così e magari sarò io che sono rimasto all'antica ma da storie che ho sentito in giro il dubbio rimane. Comunque nel caso di IN3EQA il ripetitore non è ne nella propria abitazione e nemmeno in una locazione fissa segnalata sulla eventuale autorizzazione e non si stratta nemmeno di un sistema sperimentale, meglio dunque informarsi all'ispettorato per togliersi ogni dubbio.

in3eqa

Citazione di: DASH100 il Lun 04 Febbraio, 09:37 2019
Evidentemente è così e magari sarò io che sono rimasto all'antica ma da storie che ho sentito in giro il dubbio rimane. Comunque nel caso di IN3EQA il ripetitore non è ne nella propria abitazione e nemmeno in una locazione fissa segnalata sulla eventuale autorizzazione e non si stratta nemmeno di un sistema sperimentale, meglio dunque informarsi all'ispettorato per togliersi ogni dubbio.

Attualmente ho attivo da circa due mesi il ripetitore Hytera RD625 in modalità prettamente DMR su frequenza 430.9 shift +5 MHz con filtro duplexer della RAC, dentro la mia abitazione. Utilizza l'ID DMR 222317 che ho registrato personalmente e in modalità analogica trasmette in telegrafia il mio nominativo. Come ho scritto in origine, ho interesse a inserirlo in una valigetta rigida (insieme al filtro duplexer) per poterlo accendere in portatile con alimentazione a batteria.

Trevor

Se il ripetitore è ubicato presso in nostro domicilio non mi pare serva autorizzazione alcuna. DASH100, una volta credo non fosse così e forse è per questo che hai questo dubbio.

DASH100

Può essere benissimo ma vorrei comunque la conferma ufficiale del MISE.

in3eqa

Citazione di: DASH100 il Mar 05 Febbraio, 13:04 2019
Può essere benissimo ma vorrei comunque la conferma ufficiale del MISE.

Come ho scritto, attualmente la funzionaria dell'ispettorato locale con cui mi confronto per tutte le questioni amministrative è impegnata in un'altra istruttoria che riguarda la questione dei dispositivi SRD/ISM in gamma 433 MHz. In tale istruttoria ho anche menzionato esplicitamente "sistemi automatici" in uso dai radioamatori.
Personalmente ho acceso da due mesi e mezzo il ripetitore RD625 sulla coppia di frequenze indicata in precedenza nel mio shack. Finché non ricevo comunicazioni da parte del MiRFA lo tengo acceso.

DASH100

Speriamo che invece della comunicazione non arrivi la sanzione hi :D Rimango comunque in attesa di un tuo aggiornamento non appena ti risponderanno.

GianlucaB

Il problema a mio avviso è che senza una autorizzazione diventa una giungla, perchè a quel punto chiunque può installare ponti sulle frequenze che vuole, rischiando di andare a disturbare altri ponti o servizi.
Le frequenze di un ponte devono essere autorizzate da un ministero, che  dovrebbe verificare se è possibile la convivenza con altri ponti o servizi in zona.
Mi risulta difficile comprendere ponti radio su frequenze random stabilite dallo stesso radioamatore, senza nessuna verifica da parte del ministero, tutto questo solo perché il radioamatore installa un ponte a casa sua.

DASH100

Esatto Gianluca, è proprio per le considerazioni che hai menzionato che la cosa non mi convince, mi compro un ripetitore lo installo a casa mia e il discorso finisce li! C' è qualcosa che non mi convince.

in3eqa

Citazione di: GianlucaB il Mar 05 Febbraio, 18:55 2019
Il problema a mio avviso è che senza una autorizzazione diventa una giungla, perchè a quel punto chiunque può installare ponti sulle frequenze che vuole, rischiando di andare a disturbare altri ponti o servizi.
Le frequenze di un ponte devono essere autorizzate da un ministero, che  dovrebbe verificare se è possibile la convivenza con altri ponti o servizi in zona.
Mi risulta difficile comprendere ponti radio su frequenze random stabilite dallo stesso radioamatore, senza nessuna verifica da parte del ministero, tutto questo solo perché il radioamatore installa un ponte a casa sua.

Cosa cambia rispetto all'installazione di un hotspot DMR e di un hotspot DSTAR nella medesima abitazione in cui è attiva un'autorizzazione generale? Sempre due frequenze sono occupate. Anzi in quest'ultima fattispecie, entrambe le frequenze risulterebbero occupate sia in ricezione che in trasmissione. Anziché una in sola ricezione e una sola in trasmissione, come avviene in un ripetitore effettivo. Personalmente ho anche un hotspot DSTAR. Comunque anche voi potete chiedere approfondimenti circa l'art. 10 dell'allegato 26 al codice delle comunicazioni elettroniche.

Trevor

Tutte le opinioni espresse fin qui sono condivisibili ma credo che il problema nasca dal fatto che la norma in questione parli di quello che si può fare e non di quello che non si può, nel senso che viene detto che per installare un ripetitore non presidiato serve un'apposita autorizzazione, di contro non trovo scritto da nessuna parte che se il ripetitore è presidiato allora l'autorizzazione non è necessaria.

in3eqa

Citazione di: Trevor il Mer 06 Febbraio, 09:32 2019
Tutte le opinioni espresse fin qui sono condivisibili ma credo che il problema nasca dal fatto che la norma in questione parli di quello che si può fare e non di quello che non si può, nel senso che viene detto che per installare un ripetitore non presidiato serve un'apposita autorizzazione, di contro non trovo scritto da nessuna parte che se il ripetitore è presidiato allora l'autorizzazione non è necessaria.

Qui in zona per quasi un anno un ripetitore è rimasto attivo presso l'abitazione di un radioamatore, in attesa di essere portato in una postazione in quota. Il radioamatore, nella propria abitazione, può attivare ciò che vuole, nel rispetto del PNRF e del bandplan. Altrimenti si torna come negli anni '80 del secolo scorso, in cui anche per attivare una BBS packet in casa, secondo una circolare (priva di valore legale) basata su nessuna legge dell'epoca, prevedeva la richiesta di autorizzazione... Magari può sembrare incredibile, ma il Dlgs 259/2003 responsabilizza il radioamatore consentendo ampia libertà di azione nella propria abitazione.

Trevor

Mi auguro che sia così, anche perché sennò dovremo chiedere un permesso per ogni sistema automatico che mettiamo in piedi: Hotspot, Echolink, BBS, APRS ecc. Speriamo però che i ripetitori non siano considerati diversamente!

GianlucaB

Citazione di: in3eqa il Mar 05 Febbraio, 23:05 2019

Cosa cambia rispetto all'installazione di un hotspot DMR e di un hotspot DSTAR nella medesima abitazione in cui è attiva un'autorizzazione generale? Sempre due frequenze sono occupate. Anzi in quest'ultima fattispecie, entrambe le frequenze risulterebbero occupate sia in ricezione che in trasmissione. Anziché una in sola ricezione e una sola in trasmissione, come avviene in un ripetitore effettivo. Personalmente ho anche un hotspot DSTAR. Comunque anche voi potete chiedere approfondimenti circa l'art. 10 dell'allegato 26 al codice delle comunicazioni elettroniche.

Infatti il punto è anche questo, chi ha deciso che per un hotspot DMR o DSTAR  non serve nessuna autorizzazione?
Gli hotspot sono assimilabili a ponti radio, con l'unica differenza che invece di ritrasmettere una comunicazione ricevuta via radio, ritrasmettono una comunicazioni ricevuta via internet.

La domanda se la sono già posti in tanti  con l'avvento di echolink, il dubbio rimane, e ci sono radioamatori che per essere tranquilli hanno richiesto l'autorizzazione, anche solo per installare un nodo o link echolink,  quelli con nominativo -L

Trevor

Citazioneci sono radioamatori che per essere tranquilli hanno richiesto l'autorizzazione, anche solo per installare un nodo o link echolink,  quelli con nominativo –L
Tra l'altro un amico radioamatore, alcuni anni fa, aveva chiesto un nominativo per il proprio nodo Echolink ma la richiesta gli fu respinta dicendgli che non danno nominativi specifici per gli Echolink. Insomma credo che forse ci vorrebbe un aggiornamento delle normative per adattarle a sistemi che quando sono state fatte neanche esistevano.

in3eqa

Citazione di: GianlucaB il Mer 06 Febbraio, 19:38 2019
Infatti il punto è anche questo, chi ha deciso che per un hotspot DMR o DSTAR  non serve nessuna autorizzazione?
Gli hotspot sono assimilabili a ponti radio, con l'unica differenza che invece di ritrasmettere una comunicazione ricevuta via radio, ritrasmettono una comunicazioni ricevuta via internet.

La domanda se la sono già posti in tanti  con l'avvento di echolink, il dubbio rimane, e ci sono radioamatori che per essere tranquilli hanno richiesto l'autorizzazione, anche solo per installare un nodo o link echolink,  quelli con nominativo -L

Mi permetto di indicare il riferimento dell'ispettorato territoriale per il mio territorio: it.trentinoaltoadige@mise.gov.it. Come ho scritto, poiché l'efficentissima funzionaria che risponde a questo indirizzo sta già seguendo per mio conto un'altra istruttoria molto interessante sulla questione dei dispositivi SRD/ISM in gamma 433 MHz, non trovo corretto aprire personalmente un'altra richiesta. Nel mio shack ho attivo da anni anche un hotspot DSTAR a 144.575 che dovrebbe essere riportato anche sulla lista del Walter, IK2ANE. In tutti questi anni nessuno ha mai bussato alla mia porta per domandare nulla. Nemmeno quelli della RAI per il suggellamento del televisore, che chiesi (e mi venne accordato almeno sulla carta dall'agenzia fiscale italiana) quando ancora era possibile questa procedura (2013).

DASH100

Per Hotspot, Echolink ecc non serve in ogni caso nessuna autorizzazione se operativi dalla propria abitazione, il dubbio rimane unicamente sui ripetitori tradizionali, se non erro ad esempio, anche i trasponder non dovrebbero essere consentiti in qualsiasi caso e questo mi fa pensare che anche per i ripetitori non sia tutto rose e fiori!

CitazioneIn tutti questi anni nessuno ha mai bussato alla mia porta per domandare nulla.
Anche se fosse non verrebbero comunque se prima non c'è una denuncia da parte di qualcuno e se il dispositivo causa disturbi.

in3eqa

Citazione di: DASH100 il Gio 07 Febbraio, 13:13 2019
Per Hotspot, Echolink ecc non serve in ogni caso nessuna autorizzazione se operativi dalla propria abitazione, il dubbio rimane unicamente sui ripetitori tradizionali, se non erro ad esempio, anche i trasponder non dovrebbero essere consentiti in qualsiasi caso e questo mi fa pensare che anche per i ripetitori non sia tutto rose e fiori!

Se per trasponder si intendono dei traslatori di frequenze, il radioclub locale di cui sono socio da alcuni anni ha ricevuto autorizzazione ufficiale dall'ispettorato per un trasponder con ingresso a 144.612,5 MHz e uscita a 435.475 MHz (interconnessione con il ripetitore IR3UEJ). Tale trasponder è posizionato sulla vetta del m.te Panarotta.
Comunque abitando in una vallata alpina la radiofrequenza emessa dai miei vari impianti automatici di casa non percorre grandi distanze, sia in VHF che in UHF.

DASH100

In questo caso però si tratta di un trasponder dove da un lato è collegato ad un ripetitore, credo che se avessero richiesto una autorizzazione per un trasponder puro forse non gliela avrebbero accettata, so che è già successo, non ad associazioni ma a singoli operatori, ci giurerei che se la richiedo io me la respingono. :D

Poi servirebbe un beacon bidirezionale, problema tecnico non da poco di qui mi pongo ora, i normali C.O.R. non funzionano per poter tramettere il beacon da entrambe le frequenze in un rtx con attiva la funzione trasponder! Scusate il fuori tema ma era una considerazione del momento.

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