acquisto portatile " da montagna"

Aperto da stefno, Mar 01 Settembre, 14:04 2020

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"In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei" (Disclaimer)

stefno

Salve a tutti,primo post per me e spero di indovinare la sezione giusta.
Avrei bisogno di un consiglio,una serie di consigli...

Piu o meno la situazione potrebbe essere questa: Montagna,anche con gole relativamente profonde e un raggio di circa 10 km,in cui non sappiamo se ci siano operatori,o ponti radio in grado di sentirci.

Volendo comunicare con enti di soccorso quali,protezioni civili,soccorso alpino,rete radio montana ecc..

Ora,a me vengono in mente una serie di parole,in ordine sparso quali : vhf/uhf, digitale/analogico, 10 watt che nella mia testa dovrebbero consentirmi di comunicare nella situazione sopra descritta.
Non riesco pero a trovare un portatile che racchiuda le caratteristiche sopra riportate,eventualmente con una spesa sui 200€..
Perdonatemi in anticipo se ho sbagliato sezione o se ho scritto una qualche"stronzata"...
Grazie in anticipo per eventuali consigli..

IW3HQD

Buongiorno.
Cerco di risponderle facendo nel contempo chiarezza sull'argomento.
Partiamo dal presupposto che una tale radio portatile esiste, ma il suo possesso e utilizzo sono subordinati al conseguimento della patente di radioamatore e relativa autorizzazione generale che contiene il nominativo ministeriale. Inoltre ogni portatile eroga al massino nominativamente 5 watt: diffidare di quelli che dicono di erogarne di più....
Quand'anche conseguita la documentazione di cui sopra, tali radio resterebbero utilizzabili SOLO nelle frequenze a uso radioamatoriale, essendo vietato per legge detenere un apparato ricetrasmittente sintonizzato su frequenze diverse da quelle assegnate.
D'altro canto, l'uso di dette frequenze da parte di un soggetto non autorizzato e in solo caso di comprovata emergenza o urgenza per pericolo alla propria incolumità rientrerebbe nella causa esimente dello stato di necessità, che però andrebbe dimostrato in sede giudiziaria.

Quindi, per tornare al suo problema, la prima cosa che lei dovrebbe fare sarebbe quella di mettersi a studiare e conseguire la patente di radioamatore. Una volta fatto questo, potremo riprendere il discorso.
73 de IW3HQD

stefno

intanto grazie per la risposta, e per avermi indicato la strada da seguire..Chiedo peroò se,per il conseguimento della patente da radioamatore siano previsti dei costi e,se si, più o meno di che cifra stiamo parlando..approssimativamente..

IW3HQD

Citazione di: stefno il Mar 01 Settembre, 15:30 2020
intanto grazie per la risposta, e per avermi indicato la strada da seguire..Chiedo peroò se,per il conseguimento della patente da radioamatore siano previsti dei costi e,se si, più o meno di che cifra stiamo parlando..approssimativamente..
Questo dipende se lei intende presentarsi alla sessione d'esame da autodidatta o se preferisce frequentare prima un corso di formazione presso la sezione ARI del suo capoluogo. Nel primo caso si tratterà di sborsare poche decine di euro per le marche da bollo e per le raccomandate da inviare al MISE; nel secondo, ai costi già detti si aggiungerà quanto richiesto dall'ARI. Il costo di mantenimento della licenza di radioamatore è invece di 5 euro/anno.
73 de IW3HQD

stefno

Sicuramente valuterò la possibilità di conseguire la suddetta patente..al contempo,però,mi chiedo se non sia un'impengno spropositato,solo per avere una ricetrasmittente "affidabile" chiusa nello zaino,da tirare fuori nei soli casi di "comprovata" emergenza..
L'alternativa,sarebbe comunque di continuare a girare per montagne,affidandomi al solo utilizzo del cellulare..
Comunque,nell'eventualità,procederei da autodidatta,quindi mi chiedo anche se ci sia la possibilità di non riuscire nell'intento di conseguire la patente?..

IW3HQD

Oggi l'esame da radioamatore è diventato nettamente più semplice rispetto a prima: si tratta di un quiz a risposte multiple, per affrontare le quali basta avere letto con un po' di attenzione un qualsiasi manuale di preparazione (in primis Nerio Neri, Radiotecnica per Radioamatori).

Considerato che farsi trovare con in mano una radio non detenibile la espone a pesanti sanzioni pecuniarie e al sequestro della stessa, non definirei "spropositato" l'impegno per diventare radioamatore.

E poi.... che frequenze andrebbe a mettere nella sua radio? Il Soccorso alpino lavora in una frequenza non accessibile sia per lunghezza d'onda sia per modo di emissione; i ponti del 118 richiedono la conoscenza di frequenze di input, di output e dei relativi subaudio; i VV.F. idem.... Circa Rete Radio Montana, credo sia semplicemente da folli affidare la propria vita/incolumità a una frequenza dove ben difficilmente troverà qualcuno che la senta.....
73 de IW3HQD

stefno

Si,effettivamente il discorso frequenze,lo avrei approfondito più avanti..Ma allora,conseguimento della patente a parte..quale potrebbe essere una soluzione possibile dal punto della sicurezza in montagna?..io pensavo di contattare le varie protezioni civili,delle zone in cui vado,chiedendo le rispettive frequenze..Non credo che i pmr 446 diano garanzie..sottolineo la mia quasi totale ignoranza in materia..

user

Citazione di: stefno il Mar 01 Settembre, 15:46 2020
Sicuramente valuterò la possibilità di conseguire la suddetta patente..al contempo,però,mi chiedo se non sia un'impengno spropositato,solo per avere una ricetrasmittente "affidabile" chiusa nello zaino,da tirare fuori nei soli casi di "comprovata" emergenza..
L'alternativa,sarebbe comunque di continuare a girare per montagne,affidandomi al solo utilizzo del cellulare..
Comunque,nell'eventualità,procederei da autodidatta,quindi mi chiedo anche se ci sia la possibilità di non riuscire nell'intento di conseguire la patente?..

La preparazione tecnica e la conoscenza delle frequenze dei suoi limiti di gamma potenze comportamento ecc. è fondamentale per l'ottenimento della patente oggi AG Autorizzazione Generale.
Come ti è stato detto ti puoi preparare da esterno ma se non ai le basi onestamente la vedo dura poi con l'impegno tutto è possibile.
L'esame si fà tramite quiz e in rete trovi tantissime info che possono aiutarti.
Per la valutazione personale sull'uso del RTX ho meno sono cose che devi valutare tu, noi tutti ti possiamo indicare la starada Legale che ti mette al sicuro da brutte sorprese sappi che non corri solo il rischio di sequesto e l'ammenda molto salata ma anche un problema di natura Penale quindi io non ci scherzerei troppo.
Come tu ben sai esistono i telefoni satellitari a mio avviso saresti più tranquillo anche perchè in caso di emergenza puoi contattare tutto e tutti in perfetta serenità la spesa a mio avviso non è eccessiva almeno oggi ma come sempre sarai tu a decidere.
Saluti e buona scelta.
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IW3HQD

Citazione di: stefno il Mar 01 Settembre, 16:05 2020
..quale potrebbe essere una soluzione possibile dal punto della sicurezza in montagna?..
Come dice senza troppi peli sulla lingua un mio carissimo amico del Soccorso Alpino, "restarsene a casa"......
In montagna non ci sono sicurezze, né la radio anche professionale può offrirne alcuna: basta un qualsiasi ostacolo, una zona d'ombra o semplicemente nessuno che sia in ascolto in quel momento su un ripetitore...
Devono invece valere le normali regole di prudenza da sempre in vigore, a partire dal lasciare detto esattamente dove si va, dal non effettuare escursioni da soli, dall'avere al seguito l'attrezzatura idonea per il tipo di escursione che si intende fare.
73 de IW3HQD

stefno

...quindi dal punto di vista radio,non ci sono soluzioni valide, se non quelle "illegali"..

charles_forever

SICUREZZA n° 1: starsene a casa;
SICUREZZA n° 2: telefono satellitare;
SICUREZZA n° 3: telefono cellulare rete nazionale;
SICUREZZA n° 4: Rete Radio Montana.

In Italia non esiste nessuna rete radio ad uso del privato. Solo Rete Radio Montana è disponibile per tutti, previo acquisto di radio predisposta (PMR), per Legge inchiodata sul mezzo Watt di potenza. Non esistono ponti radio, non esiste nessuna copertura di aree ove il cellulare non arriva, nessun tipo di servizio. E' allo studio una possibilità in tal senso, sui 160 MHz circa, ma coi tempi della repubblica. Solo l'eventuale uso del satellitare, con il peso che ha e con i costi che comporta, può aiutare se il cellulare non prende, e se nessuno della Rete Radio Montana copia il nostro mayday o S O S. Rete Radio Montana può a volte servire. Caso mai, se uno va in escursione in una zona pericolosa e non coperta, potrebbe avvertire un eventuale Rifugio o Bar in zona predisposto e avvertire che si intende procedere in tal senso. Almeno qualcuno lo saprebbe...
In alta montagna, la portata delle radio PMR può essere anche di parecchi chilometri, se si è ovviamente su di una cima. In fondo ai valloni non c'è sicurezza. Rete Radio Montana fa quello che può, ed ha già all'attivo diversi salvataggi, dipende anche lì dalle zone dove si opera.

Charles

Charles
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe.

stefno

Ragazzi ci tengo a ringraziarvi di nuovo per queste informazioni...rimango però molto deluso da questo sistema all'italiana (sempre che nelle altre nazioni stiano messi come noi,ma non credo)..non ne rimango però sorpreso,vabbè,andiamo oltre,senza polemizzare..morale della favola,se trovo una persona ferita,in montagna ecc ecc..devo sopprimerlo?!? https://www.forumradioamatori.it/forum/Smileys/default/grin.gif

Graziano3000

Ciao stefno.

Farsi addirittura la patente di radioamatore solo per portare con se una ricetrasmittente per motivi di soccorso sarebbe una assurdità inaudita ..senza offesa :D anche se coomunque è sempre una cosa utile che ti aprirà un mondo e forse una nuova passione La patente di radioamatore richiede un grande impegno e molto ma molto tempo di preparazione specie se si parte da zero, in pratica è un obbiettivo per gli appassionai della radio.

In tutti i casi con la patente di radioamatore potrai usare solo le frequenze amatoriali, per tutto il resto non serve a nulla, non puoi contattare nessun soccorso alpino, nessuna protezione civile e nulla di nulla almeno che tu non ne faccia parte.

Ad ogni modo le comunicazioni radio in montagna sono sempre molto critiche quindi nessuna ricetrasmittente ti garantirà nulla e l'unica soluzione che possa farti rimanere veramente tranquillo è un telefono satellitare https://amzn.to/2VcaFyf o un apposito dispositivo gps di soccorso. https://amzn.to/3C4aCVT

charles_forever

Se ti trasferisci in Svizzera o in uno qualsiasi dei Paesi civili, avrai risolto tutti i tuoi problemi. Qua, no!

Charles

Ps: il bello è che, anche se cadessi nell'illegalità più pura, non otterresti nessun risultato. Non essendoci una vera rete, neanche ad uso di servizi pubblici, non hai nessuna garanzia. Quindi beccato, multato, processato, ma morto comunque se ti succede qualcosa!...
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
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sola spe.

stefno



Ps: il bello è che, anche se cadessi nell'illegalità più pura, non otterresti nessun risultato. Non essendoci una vera rete, neanche ad uso di servizi pubblici, non hai nessuna garanzia. Quindi beccato, multato, processato, ma morto comunque se ti succede qualcosa!...


..con 10 watt non riuscirei a contattare qualcuno a 7/10 Km di distanza?..naturalmente conoscendo la frequenza sulla quale contattarci..

charles_forever

Può essere. Non esiste una corrispondenza biunivoca tra potenza e distanza. Le sonde da Marte trasmettono con 0,6 Watt e arrivano alla Terra. Se non ci si mette di mezzo un ostacolo o la curvatura terrestre, le onde Hertziane viaggiano!... Io, con un PMR, ho collegato un signore a quasi 300 Km di distanza. Io ero sulla cima del Monte Penna, lui sulla Paganella. Ed avavamo tutti e due mezzo Watt. Se sei in fondo ad un vallone chiuso non arrivi da nessuna parte né con 1 Watt, né con 10 né con 100!...

Charles
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe.

stefno

Se sei in fondo ad un vallone chiuso non arrivi da nessuna parte né con 1 Watt, né con 10 né con 100!...

con 10 w in 27 mhz?

stefno

Citazione di: stefno il Mar 01 Settembre, 16:56 2020
Se sei in fondo ad un vallone chiuso non arrivi da nessuna parte né con 1 Watt, né con 10 né con 100!...

con 10 w in 27 mhz?


Non troverei però le frequenze della protezione civile..giusto?

charles_forever

In 27 MHz è già più facile, dato che le onde corte si insinuano meglio. Il rovescio della medaglia è che, in 27, ci vogliono antenne mostruose. Quei gommini che si vedono non servono a niente. Le dimensioni di un'antenna sono importanti per l'efficienza, e le stesse dimensioni sono legate alla lunghezza d'onda. Non penso che Lei se ne vada in giro con una 5/8 d'onda lunga https://amzn.to/2V3rBXT 7 metri in alluminio. La CB è bastarda!...

Charles
Inter poenas et tormenta
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casti amoris
sola spe.

stefno

ho visto però un midland portatile,cb..credo però sia analogico..ALAN 42ds https://amzn.to/3jrEqn1

Graziano3000

Citazionecon 10 w in 27 mhz?
Non è una questione di potenza ma di schermatura, ti faccio un esempio, se tu avessi il binocolo https://amzn.to/3xkypxb più potente del mondo non vedresti comunque nulla dietro le montagne, il concetto è un po' questo, poi si può anche parlare di propagazione, di rifrazione ecc ma qui entriamo sul tecnico e sulla casualità, la sicurezza invece è un'altra cosa.

CitazioneNon troverei però le frequenze della protezione civile..giusto?
La protezione civile in base alle varie sedi è operativa un po' dappertutto, banda CB, banda radioamatori, banda civile, banda 43 mhz ecc ma il punto è che non stiamo parlando di una centrale di ascolto ma di un servizio attivo solo in caso di eventi e in tutti i casi non si tratta di frequenze di emergenze ma di frequenze operative.

IW3HQD

Qui continuiamo a considerare la radio come la panacea a tutti i mali del mondo. Purtroppo non è così.
La radio è solo uno dei tanti strumenti a disposizione di chi è autorizzato a usarla. Ma non prescinde da un'EDUCAZIONE ALLA MONTAGNA.
Come detto, le uniche frequenze che offrono una qualche garanzia in più sono le VHF/UHF se non altro perché ci sono moltissimi servizi attivi anche tramite ponti radio. Avere il nominativo di radioamatore permette l'accesso a questi ponti radio, molti dei quali interconnessi tra loro, e offre il vantaggio di essere immediatamente identificati.
Faccio l'esempio più stupido: Ciccillo Cacace se ne va in montagna con una bella radio VHF nello zaino. Roba bella, eh! Si è fatto programmare tutte le frequenze del Regno, e forse anche qualcuna in più. Succede che Ciccillo scivola in un ghiaione e si frattura diciamo una caviglia. Il telefono non prende; prende invece la radio alla quale il nostro si attacca come un naufrago alla scialuppa. Diciamo che dall'altra parte qualcuno sente la chiamata: ci sono molte probabilità che la interpreti addirittura come uno scherzo o che addirittura la ignori perchè in Italia chi te lo fa fare a cercarti rogne? Se invece Ciccillo Cacace ha un nominativo radioamatoriale, magari forse gli risponde anche qualcuno....
Se poi la chiamata di emergenza viene fatta, chessò, sulla frequenza del 118 (il cui operatore ha il dovere giuridico di rispondere), sarebbe più il tempo passato a spiegare chi si è, chi non si è, cosa ci facciamo lì: pensiamo infatti alle risorse che devono essere messe in moto per assicurare il soccorso in ambiente montano.
Da ultimo, convengo con chi mi ha preceduto che in Italia manca un sistema ufficiale di allentamento per infortuni in montagna. In mare abbiamo tutto; in montagna non abbiamo niente, se non poche iniziative affidate a prodi volontari volenterosi.....
73 de IW3HQD

RadioSky

Citazione di: IW3HQD il Mar 01 Settembre, 18:15 2020
Qui continuiamo a considerare la radio come la panacea a tutti i mali del mondo. Purtroppo non è così.
La radio è solo uno dei tanti strumenti a disposizione di chi è autorizzato a usarla. Ma non prescinde da un'EDUCAZIONE ALLA MONTAGNA.
Come detto, le uniche frequenze che offrono una qualche garanzia in più sono le VHF/UHF se non altro perché ci sono moltissimi servizi attivi anche tramite ponti radio. Avere il nominativo di radioamatore permette l'accesso a questi ponti radio, molti dei quali interconnessi tra loro, e offre il vantaggio di essere immediatamente identificati.
Faccio l'esempio più stupido: Ciccillo Cacace se ne va in montagna con una bella radio VHF nello zaino. Roba bella, eh! Si è fatto programmare tutte le frequenze del Regno, e forse anche qualcuna in più. Succede che Ciccillo scivola in un ghiaione e si frattura diciamo una caviglia. Il telefono non prende; prende invece la radio alla quale il nostro si attacca come un naufrago alla scialuppa. Diciamo che dall'altra parte qualcuno sente la chiamata: ci sono molte probabilità che la interpreti addirittura come uno scherzo o che addirittura la ignori perchè in Italia chi te lo fa fare a cercarti rogne? Se invece Ciccillo Cacace ha un nominativo radioamatoriale, magari forse gli risponde anche qualcuno....
Se poi la chiamata di emergenza viene fatta, chessò, sulla frequenza del 118 (il cui operatore ha il dovere giuridico di rispondere), sarebbe più il tempo passato a spiegare chi si è, chi non si è, cosa ci facciamo lì: pensiamo infatti alle risorse che devono essere messe in moto per assicurare il soccorso in ambiente montano.
Da ultimo, convengo con chi mi ha preceduto che in Italia manca un sistema ufficiale di allentamento per infortuni in montagna. In mare abbiamo tutto; in montagna non abbiamo niente, se non poche iniziative affidate a prodi volontari volenterosi.....

QUOTO QUOTO QUOTO QUOTO
"1 dollaro per
l'RTX e 100 per l'antenna"

stefno

Sicuramente bisogna stare attenti in montagna..è solo che ,almeno credo,una ricetrasmittente potrebbe essere utile in caso di emergenza/soccorso..potrebbe fare la differenza poter comunicare con altri soccorritori..quindi,nel caso ci siano altre ricetrasmittenti in zona,7/10 km,un apparato idoneo,quale potrebbe essere?

Graziano3000

Meglio di niente sicuramente poi per quanto riguarda la copertura questa è data dalla conformazione del terreno quindi si passa da decine di chilometri dall'alto in campo aperto verso valle a qualche centinaio di metri e anche meno in presenza di ostacoli e questo indifferentemente dal modello di portatile, comunque prendi un pmr di fascia alta tipo il Midland G18 https://amzn.to/3j4ltGE che è di costruzione semi professionale, se ti cade non si rompe ed essendo impermeabile non rischi di rimanere a piedi perché ti va a finire su di una pozzanghera, poi per il resto è un rtx molto conosciuto e non ha bisogno di presentazioni.

user

Citazione di: stefno il Mar 01 Settembre, 21:31 2020
Sicuramente bisogna stare attenti in montagna..è solo che ,almeno credo,una ricetrasmittente potrebbe essere utile in caso di emergenza/soccorso..potrebbe fare la differenza poter comunicare con altri soccorritori..quindi,nel caso ci siano altre ricetrasmittenti in zona,7/10 km,un apparato idoneo,quale potrebbe essere?

Ciao, come ai letto tutti ti indicano che non c'è sicurezza di comunicazione al di là della potenza non cambia nulla.
L'unico sistema sempre con le dovute incognite è il telefono satellitare che può dare le migliori performance.
Tanto per lascia perdere la pubblicità ingannevole oltre i 5 watt i portatili non hanno propio per problemi energetici di consumo la batteria durerebbe pochissimo, inoltre come ti hanno già detto 5/10/25 Watt specie in montagna non fanno alcuna differenza.
Saluti.
Guarda articoli radio su Amazon https://amzn.to/3PV90GL

IW3HQD

Senza patente di radioamatore io resterei sul top di gamma dei PMR: Midland G18. Parlo per cognizione di causa, ce l'ho da tre anni e funziona benissimo: resistente praticamente a tutto (acqua compresa), batteria infinita, dotato di antenna degna di tal nome, possibilità di programmazione da remoto, poco ingombro...
Tuttavia, come più volte ribadito, non affidiamo la nostra vita a questi aggeggi.
73 de IW3HQD

charles_forever

Le radio non sono scialuppe di salvataggio. Nel naufragio del Titanic persero la vita migliaia di persone per la scarsità di scialuppe. Però molte si salvarono perché il piroscafo Carpathia udì i disperati S O S dello sfortunato transatlantico, e, ponendo i motori a tutta forza, riuscì ad arrivare giusto in tempo per salvare moltissime persone dall'assideramento. Quindi la radio, comunque, può aiutare moltissimo. la chiave di volta del sistema, secondo me, non è data tanto dalla potenza, ma dall'ascolto. Voglio dire, se l sig. Pappagone se ne va in Valle Scura, e scende nel canalone "2 Novembre" senza che nessuno lo sappia, hai voglia a sentire i suoi "mayday, mayday". Se il sig. Pappagone, invece, prima di scendere nell'orrido passa dal bar dell'Oca Morta, nel paesino che si trova nei pressi, e lo dice al gestore, potrebbe darsi che il gestore stesso sia in possesso di una radio iscritta alla Rete Radi Montana, e che resti in ascolto tutto il giorno. In questo caso, se il sig. Pappagone viene crudelmente ferito da una fiera, lancia i suoi disperati "mayday" nell'etere, ed il barista qua e là capisce qualche parola, ed intuisce il pericolo, mandando immantinente una squadra di soccorso che salverà lo sfortunato esploratore.
Non è tanto "la radio" che fa la sopravvivenza o la dipartita, quanto il modo di usarla. Un pivello può chiamare con 1000 Watt e non arrivare, un grande esperto troverà invece modo di cavarsela con 5 Watt. Questo potrebbe essere il senso di una patente di radiooperatore amatoriale. Altrimenti c'è solo il satellitare.

Charles
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sola spe.

in3eqa

Citazione di: IW3HQD il Mer 02 Settembre, 07:57 2020
Senza patente di radioamatore io resterei sul top di gamma dei PMR: Midland G18. Parlo per cognizione di causa, ce l'ho da tre anni e funziona benissimo: resistente praticamente a tutto (acqua compresa), batteria infinita, dotato di antenna degna di tal nome, possibilità di programmazione da remoto, poco ingombro...
Tuttavia, come più volte ribadito, non affidiamo la nostra vita a questi aggeggi.

Da non dimenticare che anche Hytera https://amzn.to/3lxJGrV produce apparati PMR446 con modalità di trasmissione FM e DMR (Tier I). Il loro costo continua a essere importante ma anche la qualità costruttiva è altrettanto di alto livello. Abitando in zona IN3 la montagna per me è situazione abituale. Personalmente percorro sempre percorsi segnalati e in condizioni meteo favorevoli. Essendo poi radioamatore ovviamente ho sempre con me il portatile Motorola 4801, apparato top di gamma programmato sui vari ponti ripetitori analogici e digitali del territorio e anche alcuni ripetitori civili. Tuttavia tempo fa alcuni radioamatori di zona (essendo anche vigili del fuoco volontari) mi accennarono al fatto che gli operatori di centrale 118 di zona siano autorizzati a rispondere solo alle chiamate radio che arrivano con selettiva ufficiale. Ovvero qualunque altra comunicazioni non annunciata da selettive venga ignorata.

stefno

..ok..alcune cose,mi si sono schiarite,altre offuscate!! ;D ;D ..voglio confrontarmi con alcuni amici della protezione civile,poi sicuramente mi serviranno altri consigli..

IW3HQD

Citazione di: in3eqa il Mer 02 Settembre, 10:05 2020
.....Tuttavia tempo fa alcuni radioamatori di zona (essendo anche vigili del fuoco volontari) mi accennarono al fatto che gli operatori di centrale 118 di zona siano autorizzati a rispondere solo alle chiamate radio che arrivano con selettiva ufficiale. Ovvero qualunque altra comunicazioni non annunciata da selettive venga ignorata.
Colossale frescaccia!
Gli operatori di centrale del 118 rivestono la qualifica di incaricati di pubblico servizio. Tale concetto non ha limitazioni o potestà discrezionali nel decidere a quale chiamata rispondere e a quale no. Se dovessero udire nelle loro frequenze operative una chiamata di soccorso proveniente da un soggetto non certificato avrebbero l'obbligo giuridico di rispondere per non incappare nei reati di omissione di soccorso e di omissione in atti d'ufficio. Qualsiasi ordine in senso contrario egli riceva, è un ordine illegittimo e che può a sua volta costituire reato.
73 de IW3HQD

in3eqa

Citazione di: IW3HQD il Mer 02 Settembre, 12:09 2020
Colossale frescaccia!
Gli operatori di centrale del 118 rivestono la qualifica di incaricati di pubblico servizio. Tale concetto non ha limitazioni o potestà discrezionali nel decidere a quale chiamata rispondere e a quale no. Se dovessero udire nelle loro frequenze operative una chiamata di soccorso proveniente da un soggetto non certificato avrebbero l'obbligo giuridico di rispondere per non incappare nei reati di omissione di soccorso e di omissione in atti d'ufficio. Qualsiasi ordine in senso contrario egli riceva, è un ordine illegittimo e che può a sua volta costituire reato.

Sono concorde con questa analisi, tuttavia ritengo possibile che gli apparati possano essere silenziati in modo che l'audio si attivi solo in presenza di una chiamata selettiva. Personalmente sulla radio Hytera dell'ambulanza su cui svolgo servizio ascolto tutto, ma gli apparati civili possono essere programmati nei modi più disparati... Qui il 118 ha posizioni abbastanza radicali. Ad esempio pur essendo pienamente funzionante la rete TETRA sviluppata dalla provincia, le comunicazioni del servizio di emergenza sanitario sono le uniche rimaste in FM. Mentre tutti gli altri enti (polizie locali, corpi di vigili del fuoco volontari, soccorso alpino) sono passate in digitale da parecchio tempo.

IW3HQD

Il protocollo radio del SUEM 118 https://amzn.to/3fjWiP7 è uguale in tutta Italia per consentire le comunicazioni tra unità operative di diversa provincia che si trovino a operare in un territorio diverso da quello di appartenenza. Pertanto, anche in funzione dell'uso di dispositivi portatili di varie marche, tale protocollo prevede un sistema "a radio aperta", quindi non silenziabile, e l'uso delle selettive unicamente per la chiamata del singolo mezzo o per l'invio di codici di arrivo-partenza e di gravità del paziente a bordo.
Ritengo assai difficile che in un immediato futuro cambieranno tali sistemi, non fosse altro per il fatto che dovrebbero mettere d'accordo tutte le regioni e gli enti di soccorso che si appoggiano al SUEM.
73 de IW3HQD

in3eqa

Citazione di: IW3HQD il Mer 02 Settembre, 16:12 2020
Il protocollo radio del SUEM 118 https://amzn.to/3fjWiP7 è uguale in tutta Italia per consentire le comunicazioni tra unità operative di diversa provincia che si trovino a operare in un territorio diverso da quello di appartenenza. Pertanto, anche in funzione dell'uso di dispositivi portatili di varie marche, tale protocollo prevede un sistema "a radio aperta", quindi non silenziabile, e l'uso delle selettive unicamente per la chiamata del singolo mezzo o per l'invio di codici di arrivo-partenza e di gravità del paziente a bordo.
Ritengo assai difficile che in un immediato futuro cambieranno tali sistemi, non fosse altro per il fatto che dovrebbero mettere d'accordo tutte le regioni e gli enti di soccorso che si appoggiano al SUEM.

Il discorso si fa particolare. In quanto qui in zona IN3 le due province hanno la competenza esclusiva nel settore sanitario e in tanti altri settori (ad esempio dal 1998 sono stati aboliti i compartimenti ANAS a TN e BZ e la manutenzione delle strade è passata alle province). Questo vuol dire che possono anche decidere di avere proprie modalità operative, differenti (è in uso anche un protocollo di triage nelle maxi-emergenze solo a TN denominato "rapido"). In ogni caso, passando anche questo servizio in digitale, sarà impossibile per chiunque non disponga di un terminale autenticato poter comunicare. E la rete TETRA in provincia di BZ implementa un algoritmo di crittografia TEA differente da quello di tutte le altre reti TETRA italiane (a quanto so di algoritmi di crittografia TEA ne esistono ben quattro). Anche i vigili del fuoco https://amzn.to/3fjPUYc qui hanno divise e motorizzazione gestite dalle province.

stefno

 çç42 çç42 çç42ma le tariffe per telefono satellitare partono, più o meno, da 700 € l'anno!!!!!

Graziano3000

Più o meno i prezzi sono quelli ma dovresti trovare anche a meno anche se in fondo la sicurezza non ha prezzo.

charles_forever

In Italia siamo indietro come la coda del suino. Non esiste nessun servizio di sicurezza radiodotato per la montagna, e, dato che il territorio nazionale è all'80% montuoso, forse qualcuno dovrebbe farsi delle domande, in fondo li paghiamo 12.000 Euro al mese...
Il fatto che il nostro territorio sia così particolare, già rende quasi impossibile una copertura completa delle reti cellulari, oltretutto, essendo i gestori di tali reti mossi solamente dalla molla economica, la montagna è poco interessante perché rende poco. Perciò ci saranno sempre aree scoperte piuttosto vaste e pericolose. Per coprire tali aree servono radio anche di potenza bassa, ma collegate a reti di ponti ripetitori. Non contano niente le potenze, anche mezzo Watt potrebbe bastare ed avanzare. Quello che manca è proprio una rete nazionale montana analoga ai canali VHF marini, mediante i quali tante vite sono state salvate. Ed anche in mare le potenze sono piccole, le stazioni navali hanno 1 oppure 25 Watt, con l'obbligo di usare la potenza più bassa e solo in casi particolari la potenza alta. I portatili hanno 1 Watt, si fa quasi tutto con 1 Watt. Manca solo la rete, Rete Radio Montana è un embrione (e meno male che c'è!!), che andrebbe portato alla nascita dotandolo di ponti radio autorizzati, o di "parrot" per le valli più oscure.
IMHO (In My Honest Opinion).

Charles
Inter poenas et tormenta
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Graziano3000

Il problema di base però è che in montagna a differenza del mare servirebbero costi enormi e anzi neanche così si andrebbe molto lontano, poi va anche sottolineata che in mare la gente ci lavora per via del traffico navale e tutto ciò che è correlato, in montagna invece, un sistema radio di soccorso servirebbe più che altro ai vacanzieri della domenica che puntualmente sono costretti a chiamare il soccorso alpino, in somma sono due situazioni completamente diverse in tutto, qualcosa si può certamente fare ma forse avrebbe comunque poco senso.

rescue98

In alternativa dotarsi di un apparato Garmin Gps con tecnologia inReach che permette comunicazioni bidirezionali a fronte di abbonamenti tarabili in base all'uso.
https://buy.garmin.com/it-IT/IT/c12521-p1.html?series=BRAND11460&sorter=featuredProducts-desc

73 da Francesco

Graziano3000

Credo che il problema di fondo è che tutti cercano il pronto all'uso ma che in realtà non esiste, già sottostare ad un abbonamento fa scappare via la gente al 99%. :)

stefno

Vero...credo che ,per ora,il satellitare sia a solo uso di operatori/professionisti in genere..
Rimane il fatto,che se giri per l'appennino,o trovi un ferito..be,hai poco da fare..con i progressi fatti nel campo RADIO,non cè modo semplice per usarla in situazioni di pericolo/necessità..

rescue98

Il costo di un piano base annuale è di 14,99 al mese, puoi inviare messaggi di testo, allertare soccorsi, essere seguito in diretta da chi vuoi. Oltre ad avere un GPS.
Si parlava di sicurezza in luoghi non accessibili a collegamenti radio e/o rete telefonica.

GianlucaB

Citazione di: stefno il Gio 03 Settembre, 09:48 2020
çç42 çç42 çç42ma le tariffe per telefono satellitare partono, più o meno, da 700 € l'anno!!!!!

Ma non ci sono anche sim prepagate, esempio thuraya, vedo che offre sim prepagata, sim che paghi 180 euro una volta, e circa 55 euro l'anno per il rinnovo,  perchè ogni anno scade.
Poi paghi i minuti con tariffe che vanno da 1,4 euro al minuto nella maggior parte del mondo.

https://www.intermatica.it/files/oggetti/thuraya_-_piani_tariffari_privati.pdf

IZ2JTW

Citazione di: IW3HQD il Mer 02 Settembre, 16:12 2020
Il protocollo radio del SUEM 118 è uguale in tutta Italia per consentire le comunicazioni tra unità operative di diversa provincia che si trovino a operare in un territorio diverso da quello di appartenenza. Pertanto, anche in funzione dell'uso di dispositivi portatili di varie marche, tale protocollo prevede un sistema "a radio aperta", quindi non silenziabile, e l'uso delle selettive unicamente per la chiamata del singolo mezzo o per l'invio di codici di arrivo-partenza e di gravità del paziente a bordo.
Ritengo assai difficile che in un immediato futuro cambieranno tali sistemi, non fosse altro per il fatto che dovrebbero mettere d'accordo tutte le regioni e gli enti di soccorso che si appoggiano al SUEM.

Mi permetto di dissentire su due aspetti:
1. Non esiste alcun protocollo radio (a differenza di quanto accade per altri servizi pubblici tipo VVF e polizia) in quanto l'attività suem rientra nelle competenze sanitarie e, quindi, regionali e le regioni fanno come gli pare, ovvero ognuna per se come nella migliore tradizione italica.
2. Il soccorso in montagna è da sempre terreno di scontro tra 2 enti: vvf, che espletano il soccorso tecnico secondo la legge Madia, ed il soccorso alpino che, collaborando a livello locale con i 118 ha acquisito anche funzione di soccorso a persona. Il tutto, sempre nella migliore tradizione, utilizzando canali comunicativi tutti differenti per cui si finisce sempre a lavorare via fonia.

In tutto ciò, purtroppo, anche il Mise fa la sua parte: non essendo il 118 o Suem "elevato" al rango nazionale di servizio di stato quali le le polizie e/o vvf, il Mise non riserva alcuna frequenza per lo scopo. Pertanto, le comunicazioni radio sono normate in questo settore al pari di quanto accade per le aziende (come gli istituti di vigilanza). E si ritorna al discorso che le regioni decidono...

IZ2JTW

Citazione di: in3eqa il Mer 02 Settembre, 19:24 2020
Il discorso si fa particolare. In quanto qui in zona IN3 le due province hanno la competenza esclusiva nel settore sanitario e in tanti altri settori (ad esempio dal 1998 sono stati aboliti i compartimenti ANAS a TN e BZ e la manutenzione delle strade è passata alle province). Questo vuol dire che possono anche decidere di avere proprie modalità operative, differenti (è in uso anche un protocollo di triage nelle maxi-emergenze solo a TN denominato "rapido"). In ogni caso, passando anche questo servizio in digitale, sarà impossibile per chiunque non disponga di un terminale autenticato poter comunicare. E la rete TETRA in provincia di BZ implementa un algoritmo di crittografia TEA differente da quello di tutte le altre reti TETRA italiane (a quanto so di algoritmi di crittografia TEA ne esistono ben quattro). Anche i vigili del fuoco qui hanno divise e motorizzazione gestite dalle province.

Appinto a conferma di quanto scrivevo nel post precedente, in Trentino ed Alto Adige le competenze su talune materie sono ben salde nelle mani delle regioni (per questioni di soldi IMHO) e non possono essere gestire a livello centrale.

Per concludere: se il Mise, il Governo o chi per loro stabilisse l'utilizzo di frequenze radio "montane" come per le
"Marine" molti se ne avrebbero a male perché sarebbero costretti a "rivedere" il "loro" sistema che per definizione è migliore di quello degli "altri".

IW3HQD

Citazione di: IZ0JTW il Sab 05 Settembre, 00:15 2020
Citazione di: IW3HQD il Mer 02 Settembre, 16:12 2020
Il protocollo radio del SUEM 118 è uguale in tutta Italia per consentire le comunicazioni tra unità operative di diversa provincia che si trovino a operare in un territorio diverso da quello di appartenenza. Pertanto, anche in funzione dell'uso di dispositivi portatili di varie marche, tale protocollo prevede un sistema "a radio aperta", quindi non silenziabile, e l'uso delle selettive unicamente per la chiamata del singolo mezzo o per l'invio di codici di arrivo-partenza e di gravità del paziente a bordo.
Ritengo assai difficile che in un immediato futuro cambieranno tali sistemi, non fosse altro per il fatto che dovrebbero mettere d'accordo tutte le regioni e gli enti di soccorso che si appoggiano al SUEM.

Mi permetto di dissentire su due aspetti:
1. Non esiste alcun protocollo radio (a differenza di quanto accade per altri servizi pubblici tipo VVF e polizia) in quanto l'attività suem rientra nelle competenze sanitarie e, quindi, regionali e le regioni fanno come gli pare, ovvero ognuna per se come nella migliore tradizione italica.
2. Il soccorso in montagna è da sempre terreno di scontro tra 2 enti: vvf, che espletano il soccorso tecnico secondo la legge Madia, ed il soccorso alpino che, collaborando a livello locale con i 118 ha acquisito anche funzione di soccorso a persona. Il tutto, sempre nella migliore tradizione, utilizzando canali comunicativi tutti differenti per cui si finisce sempre a lavorare via fonia.

In tutto ciò, purtroppo, anche il Mise fa la sua parte: non essendo il 118 o Suem "elevato" al rango nazionale di servizio di stato quali le le polizie e/o vvf, il Mise non riserva alcuna frequenza per lo scopo. Pertanto, le comunicazioni radio sono normate in questo settore al pari di quanto accade per le aziende (come gli istituti di vigilanza). E si ritorna al discorso che le regioni decidono...
Come sempre, due o più Italie, a seconda della latitudine in cui si vive.... Dico la mia, da ex responsabile sezione radiocomunicazioni sanitarie di un noto Ente della mia regione.
Dalle mie parti i ponti radio 118 sono tutti collocati a 173 Mhz, con canalizzazione a 6.25. Tutte le ambulanze sono dotate di radio che riportano in memoria le frequenze di tutte le provincie del Triveneto che lavorano in base al medesimo protocollo di assegnazione (intendendosi per protocollo di assegnazione lo spettro di frequenza e il tipo di selettiva), questo per garantire il collegamento radio anche a quei mezzi di soccorso che si trovino a operare in viaggi lunghi e quindi in altre realtà territoriali (si pensi all'espianto organi o al trasferimento di paziente in altra provincia). Sono in contatto con soccorritori della Lombardia e mi dicono che anche loro lavorano con il medesimo protocollo di assegnazione esteso a Piemonte e Liguria. Quindi evidentemente il MISE qualcosa in questo senso deve avere fatto, dando indicazioni di massima (= assegnazione delle frequenze) e lasciando alle regioni l'accordo sull'utilizzo interprovinciale.
Quest'estate mi sono purtroppo trovato a operare assieme ad altri nella ricerca dell'escursionista precipitato dalle cascate di Fanes e scomparso per sei giorni inghiottito da un gorgo d'acqua. Dall'alto hanno partecipato sia i VV.F. che l'Aiut Alpin: quest'ultimo, che di norma opera sulle frequenze regionali del Trentino, ha memorizzato sulle sue radio anche tutte le frequenze delle sale operative 118 di Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Lombardia oltre ad avere la radio digitale del CNSAS.
Il SUEM 118 è diventato ormai realtà di soccorso nazionale. Non credo esistano più realtà dove il soccorso sanitario sia gestito direttamente da ANPAS, Pie Opere e enti di volontariato come avveniva fino a metà anni Novanta nel resto del Paese. Le regioni si sono accordate a livello locale per una intercomunicabilità radio: non credo che la provincia di Salerno non sappia dove e come lavora quella di Benevento....

Quoto invece le considerazioni fatte sulla cooperazione CNSAS - VV.F. (e mettiamoci in mezzo anche il SAGF, tanto per non farci mancare nulla...). Ho purtroppo potuto spesso notare una malsopportazione reciproca, forse in un'ottica tutta bambinesca del "chi piscia più lontano". Tuttavia il nostro paese è quello degli eterni orticelli, dove ognuno coltiva i propri ortaggi stando attento che nessun altro gli venga a rubare un centimetro di terra....
73 de IW3HQD

user

Salve IW3HQD, ho letto con interesse è curiosità questo tuo ultimo intervento, chè panorama squallido che presenta il ns. Paese.
Di certo non ci facciamo una bella figura nei confronti di chi ha affrontato diversamene e con razzionalità la problematica tipo alcuni dei paesi ns. vicini.
A quanto pare dal dopoguerrà ad oggi siamo destinati ad inseguire forse delle chimere?

Un cordiale saluto
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IW3HQD

Citazione di:  link=topic=5777.msg44518#msg44518 date=1599289288
Salve IW3HQD, ho letto con interesse è curiosità questo tuo ultimo intervento, chè panorama squallido che presenta il ns. Paese.
Di certo non ci facciamo una bella figura nei confronti di chi ha affrontato diversamene e con razzionalità la problematica tipo alcuni dei paesi ns. vicini.
A quanto pare dal dopoguerrà ad oggi siamo destinati ad inseguire forse delle chimere?

Un cordiale saluto
Purtroppo sotto l'aspetto delle radiocomunicazioni di emergenza siamo lontani anni luce da un barlume di civiltà, sebbene negli ultimi 20 anni siano stati fatti enormi passi avanti. Vi spiego.
Fino al 1995 tutte le associazioni di pubblica assistenza e soccorso andavano ciascuna per conto proprio. Ognuna aveva la propria frequenza radio (simplex o full-duplex) più o meno regolarmente assegnata, ma dispersa in uno spettro di frequenza enorme: si andava dai 161 fino ai 171 Mhz, senza alcun tipo di criterio. La mia associazione lavorava a 161.125 Mhz in simplex, condividendo la medesima frequenza con un autosoccorritore del Ferrarese e, in particolari casi di propagazione, con un teleallarme di Dio sa dove..... Non sapevamo su quali frequenze lavorassero le altre associazioni delle provincie limitrofe se non carpendole ufficiosamente, ad eccezione della CRI che da sempre ha avuto la propria rete radio assegnata a 171 Mhz in quella che all'epoca era banda militare. A queste frequenze assegnate se ne affiancavano altre di abusive, ritagliate qua e là e utilizzate per esercitazioni di protezione civile o altro di simile, il tutto appena tollerato dal ministero PT.
Finalmente nel 1995 quest'ultimo decise di correre ai ripari cercando di regolamentare un'autentica giungla di frequenze: iniziò a far visita agli abusivi, facendoli chiudere e stabilì la prima rete radio COPASS sfruttando la fascia 171-173 Mhz che nel frattempo si era liberata dal residuo traffico militare (fino ad allora c'erano esclusivamente reti radiotelefoniche VHF ormai obsolete e soppiantate dalla telefonia cellulare). Venne creata una "fascia di rispetto" a uso esclusivo sanitario, con ripartizione dello spettro di frequenza in canali radio simplex e full-duplex a canalizzazione 25.0 per i ponti radio e 12.5 per le isoonde. Fu un enorme passo avanti perché finalmente si sapeva dove trovare chi quando..... Contemporaneamente venne fatto partire il SUEM 118 iniziando da regioni-campione ed esteso molto rapidamente al resto d'Italia: nel giro di tre anni tale servizio era attivo ormai ovunque, salvo piccolissime realtà del meridione che viaggiavano "a scartamento ridotto". Si venne quindi a creare la necessità di una ulteriore rete radio da affiancare alle COPASS: siccome lo spettro 171-173 era già pieno, si pensò di restringere ulteriormente la canalizzazione nella medesima banda introducendo lo step a 6.25: in questi nuovi canali venne attivata la rete SUEM 118 che ancora oggi è perfettamente attiva con i propri ponti radio e le proprie frequenze isoonda.
Ora, lo dico senza spirito polemico ma solo per amore di chiarezza: questa è la normativa prevista. Chi non ha potuto/voluto adeguarsi vive pericolosamente fuori dal mondo. Come detto, l'idea di passare al digitale o TETRA o altro di simile è ancora di là da venire per gli enormi costi che nessuna regione sembra al momento intenzionata a sopportare. Del resto, l'attuale rete VHF funziona benissimo anche in realtà orografiche particolarmente aspre: ho avuto la fortuna di visitare l'impianto del SUEM 118 di Belluno e vi posso assicurare che hanno fatto un lavorone, con copertura continua praticamente ovunque.
73 de IW3HQD

IZ2JTW

Per non farla troppo lunga... ho lavorato circa 10 anni in 118 in Lombardia, ho svolto attività di elisoccorso e centrale operativa. Allora, come ora, ve lo assicuro, non esiste nessun "protocollo" e nessuna interoperabilità.
I mezzi di altre regioni non parlano con la Lombardia e neanche gli elicotteri, seppure questi ultimi ricorrano alle radio aeronautiche per comunicazioni (ma tra velivoli).
Non esiste purtroppo nessun sistema suem "nazionale" essendo la materia strettamente regionale e tentativi di "unificare standard e procedure" mediche in primis sono arenate, o meglio hanno portato a dissidi (per curiosità basta leggere le vicende delle società scientifiche SIS118 e consorelle).

Se la materia non torna nazionale (come lo era banalmente la CRI ente pubblico), ognuno fa da se e si comporta come azienda.
Per curiosità estremamente semplificativa: gli elisoccorso volano con licenza di taxi e non, come dovrebbero, in qualità di velivoli di pubblica utilità (VVF, polizia etc)

IW3HQD

Appunto, non facciamola lunga.
Se il 118 di Varese o di Milano (a titolo di esempio accademico) lavorano in gamma 173 Mhz, rientrano nelle frequenze sanitarie COPASS. Ergo, se un'ambulanza di Trieste che lavora sullo stesso range, avrà la radio canalizzata sulla stessa gamma. Ergo, potrà parlare con le SO di Varese o Milano a patto di conoscerne i canali operativi che funzionano in linea di massima con stesso shift e stesso tono subaudio. Ci sono - è vero - realtà territoriali che per loro estensione o articolazione hanno a disposizione due o più canali operativi aventi magari passo di duplice e tono subaudio diversi. Ma almeno uno di essi risponde alle caratteristiche COPASS ed è quindi fruibile da altri soccorritori che abbiano lo stesso sistema radio.

Se il 118 di Varese o di Milano (sempre a titolo di esempio accademico) hanno scelto di lavorare in altre frequenze, o puramente tramite piccioni viaggiatori, è tutto un altro discorso. Ciò può anche essere possibile perché, come ha detto lei, il 118 dipende da accordi regionali. Un esempio in questo senso è proprio il Trentino Alto Adige che dispone già di sistemi digitali o di sistemi di chiamata "chiusi".
73 de IW3HQD

IZ2JTW

Mi spiace ma non è esattamente così, mi spiego.
Copass è il sistema radio di Anpas, come la Cri mantiene il proprio.
E' molto probabile, quindi, che un ambulanza di una qualsiasi anpas sia connessa alla rete copass come che una Cri sia connessa a quella Cri e quindi vi sia interoperabilità.

Ma tutte le associazioni operano in regime di convenzione regionale quando svolgono il servizio 118 ed eseguono "alla lettera" ciò che viene chiesto dal sistema in cui operano. In Lombardia, che conosco meglio ma il sistema è sovrapponibile ovunque in termini organizzativi, le ambulanze in convenzione, quindi Cri, anpas, fas o altre, montano gli apparati previsti dal suem locale e ne utilizzano frequenze e codifiche. Senza interoperabilità, ad oggi.

Faccio un esempio, dalla mia esperienza: lungo il Ticino si incontrano Lombardia e Piemonte e capita, non di rado, di doversi "scambiare" le ambulanze o gli elicotteri. Quando ciò capita, ad oggi, l'unico contatto possibile è telefonico (cellulare). Ed il sistema è talmente parcellizzato organizzativamente che a questi "scambi" fa seguito fatturazione della prestazione tra regioni.

Quindi, pur essendoci interoperabilità tra associazioni nazionali (anpas e Cri) questa non c'è tra istituzioni 118. Sic et simpliciter. E' ovviamente una delle (tante) strozzature dei sistemi regionali che, speriamo, si possano sistemare in futuro perché, a tutto tondo, causano livelli diversi di assistenza ai cittadini.

IW3HQD

Probabilmente allora il problema riguarda la singola realtà regionale.
Qui da noi tutte le associazioni di soccorso che lavorano in convenzione con il 118 hanno la radio di bordo programmata con le relative frequenze interprovinciali. So che la stessa cosa avviene anche per il Friuli Venezia Giulia e per l'Emilia Romagna.
Quindi a questo punto credo sia una mera questione di accordi. Il sistema "a doppia radio" qui da noi ha funzionato nei primi anni dall'inizio della convenzione con il SUEM 118, poi si è optato per l'utilizzo di un'unica radio opportunamente canalizzata. Posso quindi convenire con lei sul rispetto delle convenzioni e sulla inevitabile "strozzatura" nei vari sistemi regionali e, al riguardo, la ringrazio per questo suo apporto informativo sull'argomento!
73 de IW3HQD

in3eqa

Due giorni fa un amico radioamatore, che conosco personalmente e svolge anche attività di vigile del fuoco volontario mi ha riportato quanto segue (dunque non metto in dubbio la veridicità).

C'è stata una chiamata sul canale dedicato elisoccorso (in gamma VHF civile ovviamente)

"118 Trento?" "118 da Emanuele?"
(nessuna risposta)
"Attenzione centrale 112 di Trento, sono Emanuele dalla Val Genova, ho un'emergenza"
"Avanti, elisoccorso in ascolto"
"Mi scuso per aver usato questo canale, ma i cellulari non funzionano, ho in auto un ferito, trauma cranico sanguinante con frattura del cranio, cosciente per il momento. Sto scendendo dalla Val di Genova"
"Ricevuto, resta in ascolto su questo canale, ti faccio contattare dalla centrale"


Vi sono anche alcune gare ciclistiche che ancora prevedono ancora l'obbligo della presenza di radioamatori per garantire la sicurezza in determinate valli. Ad esempio una di queste gare attraversa la Val Calamento, fin su al passo Manghen e giù verso Molina di Fiemme. In tutta quella zona non è presente alcuna BTS telefonica, di nessun operatore. Non è presente, che io sappia, nemmeno alcuna BTS della rete TETRA provinciale. La maglia radioamatoriale è l'unica in grado di far movimentare i mezzi di soccorso sul percorso, nei punti più pericolosi.

Nella mia zona, su tutti i mezzi CRI che svolgono servizio in convenzione per il 118 sono presenti due apparati, quello per la rete 118, necessario per la trasmissione soprattuttto degli stati di avanzamento (per documentare, anche legalmente, i tempi di intervento). E l'apparato dell'associazione. Come dico sempre a tutti i corsi che svolgo, la radio del 118 una volta usciti dal territorio provinciale la possono anche spegnere in quanto non più funzionale. E usare solo la radio dell'associazione.

Graziano3000

Ma questo Emanuele era il vigile del fuoco o un anonimo abusivo?

in3eqa

Citazione di: Graziano3000 il Dom 06 Settembre, 09:46 2020
Ma questo Emanuele era il vigile del fuoco o un anonimo abusivo?

Non posso dare indicazioni in tal senso. Per avere conoscenza di quella frequenza specifica è possibile che sia anche lui un vigile del fuoco volontario. C'è da considerare che qui anche il centro abitato con 2000 residenti ha la caserma di vigili del fuoco volontari, composta da qualche decina di persone, più gli allievi (ragazzi dai 10 ai 18 anni).
Ma potrebbe anche essere stato un cosiddetto abusivo. Se fosse stato radioamatore avrebbe comunicato probabilmente il proprio nominativo, per maggiore garanzia di autenticità.

IZ2JTW

Citazione di: in3eqa il Dom 06 Settembre, 09:25 2020
Due giorni fa un amico radioamatore, che conosco personalmente e svolge anche attività di vigile del fuoco volontario mi ha riportato quanto segue (dunque non metto in dubbio la veridicità).

Solo a scopo di "ragionamento e confronto" mi permetto di esprimere alcune perplessità sul racconto, pur volendo ricercare asetti di presunta veridicità.

Citazione di: in3eqa il Dom 06 Settembre, 09:25 2020
C'è stata una chiamata sul canale dedicato elisoccorso (in gamma VHF civile ovviamente)

"118 Trento?" "118 da Emanuele?"
(nessuna risposta)
"Attenzione centrale 112 di Trento, sono Emanuele dalla Val Genova, ho un'emergenza"
"Avanti, elisoccorso in ascolto"
"Mi scuso per aver usato questo canale, ma i cellulari non funzionano, ho in auto un ferito, trauma cranico sanguinante con frattura del cranio, cosciente per il momento. Sto scendendo dalla Val di Genova"
"Ricevuto, resta in ascolto su questo canale, ti faccio contattare dalla centrale"


Già qui non quadra una cosa: l'elicottero di soccorso dispone perlomeno di due radio, ma verosimilmente nessuna nella gama radioamatoriale: radio aeronautica e radio 118 secondo specifiche regionali.
Il Trentino, provincia autonoma, gode della fortunata situazione in cui 118, VVF e soccorso alpino rimangono gestite dalla medesima centrale, per cui c'è interoperabilità (e comunicazioni).
Per cui l'uomo dell'episodio potrebbe aver contattato la centrale utilizzando un apparato di cui dispone in qualità di VVF (volontario come quasi tutti in Trentino) oppure essersi "infilato" sulle frequenze ma non in qualità di radioatore.
Infine, se non c'era altro modo di comunicare, come avrebbe potuto la centrale contattare un qualunque Emanuele senza altre specifiche? Fosse capitato al sottoscritto un episodio simile avrei optato per mantenere "agganciato" Emanuele e non chiudere la conversazione, banalmente perchè laddove non si fosse più riuscito a contattarlo sarei incappato in un'imperdonabile condotta omissiva.

Citazione di: in3eqa il Dom 06 Settembre, 09:25 2020
Vi sono anche alcune gare ciclistiche che ancora prevedono ancora l'obbligo della presenza di radioamatori per garantire la sicurezza in determinate valli. Ad esempio una di queste gare attraversa la Val Calamento, fin su al passo Manghen e giù verso Molina di Fiemme. In tutta quella zona non è presente alcuna BTS telefonica, di nessun operatore. Non è presente, che io sappia, nemmeno alcuna BTS della rete TETRA provinciale. La maglia radioamatoriale è l'unica in grado di far movimentare i mezzi di soccorso sul percorso, nei punti più pericolosi.

Sottoscrivo, visto più volte, ma in caso di necessità chiaramente la chiamata viene "inoltrata" a chi di competenza.

Citazione di: in3eqa il Dom 06 Settembre, 09:25 2020
Nella mia zona, su tutti i mezzi CRI che svolgono servizio in convenzione per il 118 sono presenti due apparati, quello per la rete 118, necessario per la trasmissione soprattuttto degli stati di avanzamento (per documentare, anche legalmente, i tempi di intervento). E l'apparato dell'associazione. Come dico sempre a tutti i corsi che svolgo, la radio del 118 una volta usciti dal territorio provinciale la possono anche spegnere in quanto non più funzionale. E usare solo la radio dell'associazione.

Confermo, medesimo modello in Lombardia dove, tuttavia, tutti gli apparati del Suem sono impostati per "cambiare" provincia seppure le 4 regionali rimaste delle 12 iniziali centrali provinciali sono in ascolto su tutti i canali delle province che gestiscono ove trasmettono simultaneamente.
In pratica sono rimaste 12 reti radio, come le provincie, ma "raggruppate" per centrale e i mezzi dispongono di apparati settati per lavorare su tutta la regione (gli elicotteri quando attraversano le provincie "cambiano canale").

GianlucaB

Qua da me, alta toscana, hanno fatto una nuova centrale del 118 circa 5 anni fà, dove hanno unificato le centrali di vari comuni e provincie.
In pratica da quello che sò, la centrale non è dotata di apparati radio,almeno che non ne abbiano installato qualcuno nell'ultimo anno,  fanno tutto tramite un sistema tipo tablet smartphone.


IZ2JTW

In una prima fase anche in Lombardia hanno utilizzato un sistema tablet che, però, viaggiava via radio.
Ora hanno abbandonato quel sistema (lo stanno dismettendo), preferendo un'app che lavora su cellulare e mantenendo le radio tetra per gli stati (orari dei servizi) e le rare comunicazioni voce, prevalentemente con gli elicotteri.
A livello di centrale tutti i vari operativi (informatici, telefonici e radio) sono integrati nel gestionale di centrale consentendo agli operatori di utilizzare un unico programma con pot telefonico/radio/cartella clinica/cartografico.

in3eqa

Sull'argomento si può dire tutto e il contrario di tutto. Personalmente mi sposto sempre con il Motorola DP4801 che, all'occorrenza, posso sempre usare come arma bianca... Ho programmato anche una zona "Rettung" (soccorso) qualora mi trovassi nuovamente nella situazione di dover richiedere immediato intervento per un evento gravissimo (in cui anche i minuti fanno la differenza). Personalmente da alcuni anni ho iniziato a usare solo apparati civili. L'aspetto fondamentale per me è che siano (quasi) indistruttibili.

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