Le Radio PMR446

Aperto da RadioNews, Mer 04 Marzo, 09:49 2015

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PMR446 (Personal Mobile Radio, 446 MHz) è un servizio allocato su una banda nella gamma UHF, liberamente utilizzabile senza licenza in molti paesi dell'Unione Europea. La frequenza 446 MHz è destinata a un utilizzo collettivo in ambito privato (es: escursionisti, sciovie, sorveglianza parchi-antincendio, cittadino, comunicazioni a breve distanza tipo telefono cellulare o baby phone, ecc.), in assenza di sistemi di protezione (scrambler, DTMF access, tone burst) e di ponti radio ad accesso pubblico che ne cambierebbero lo stato d'uso (es: ponti dei gestori telefonici-ponti civili).


PMR 446

I sistemi PMR 446 sono cosa completamente diversa dai sistemi PMR (senza 446): quest'ultimo è acronimo di Professional Mobile Radio o Private Mobile radio, e indica i sistemi via radio cosiddetti civili, utilizzati ad esempio dalle forze dell'ordine o da enti e società.


La storia

Negli Stati Uniti d'America, dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Commissione Federale sulle Comunicazioni (FCC) autorizzò l'utilizzo di parte della banda UHF (tra i 460 e i 470 MHz) per l'utilizzo di servizi radio personali, o come normalmente conosciuto Citizens' Band radio. Furono definite le classi di apparati CB A e B, i secondi, con meno potenza, meno canali a disposizione, ma requisiti tecnici meno stringenti. La tecnologia dell'epoca però non permetteva di costruire apparati poco costosi, per cui successivamente vennero autorizzate nuove frequenze per i servizi radio personali attorno ai 27 MHz, con grande successo, vista la maggior semplicità costruttiva degli apparati. Nel 1973, con l'articolo 334 del D.P.R. n. 156/73 in Italia viene legalizzato l'uso della frequenza per apparati sulla Banda cittadina, inizialmente con l'uso di 23 canali (alcuni di uso generale, altri previsti per applicazioni specifiche come per esempio radiocomandi o ausilio alla pesca), poi aumentati a 34 e poi a 40 per usi generali. Negli Stati Uniti i servizi CB di tipo A e B nel tempo si sono evoluti rispettivamente nei servizi General Mobile Radio Service (GMRS) e Family Radio Service (FRS).

In Italia negli anni '90 vengono autorizzati 24 canali vicini alla frequenza dei 43 MHz, solo per uso specifico (pesca, controllo del traffico, sicurezza, ecc.) e quindi in maniera simile al GMRS statunitense, ma date le caratteristiche della frequenza, con necessità di antenne di una certa dimensione e l'impossibilità di uso dei ponti ripetitori, al contrario del GMRS, ne ha portato a un utilizzo piuttosto limitato se non per l'uso di telemetria e radiocomando. Mancava comunque un sistema simile al FRS, di uso più personale Bretagna sono frequenze utilizzate dai vigili del fuoco), mentre la banda attorno ai 446 MHz era stata lasciata libera dai sistemi di telefonia mobile cellulare di prima generazione e quindi venne scelta a livello europeo questa gamma di frequenze per l'equivalente europeo del servizio FRS, anche se in effetti più limitato per potenze e canali utilizzabili.

Le apparecchiature PMR446 in commercio si possono suddividere in due gruppi differenti per caratteristiche costruttive. Da un lato abbiamo apparecchiature di basso costo (es: Brondi fx-10, Master bikini, Topcom 4700) destinate a utilizzatori saltuari e con necessità semplici (escursionisti, sciatori ecc.). Dall'altro lato sono state introdotte sul mercato radio costruite da produttori di sistemi PMR (come ad esempio Vertex/Standard con il modello vx246, Intek con la serie serie Mt 2x&4x, Alinco con i modelli Djs446/DJS45CQS, Icom col modello 4088, ecc.) destinate a un pubblico più professionale ed esigente (pescatori, protezione civile, artigiani) che preferisce avere apparecchiature affidabili e robuste anche se più costose.

Esistono sia modelli omologati sia modelli che incorporano, oltre alla banda PMR 446, anche quella LPD 433; i cosiddetti apparati "bibanda". Tali apparati sono, per ovvie ragioni, più versatili, e solo di poco più costosi dei modelli omologati per l'utilizzo su una sola banda.


Il PMR 446 oggi

Per il basso costo delle apparecchiature e le ridottissime dimensioni rispetto agli apparati tradizionali (una coppia di radio entry level si attesta intorno ai 15 euro e stanno comodamente nel taschino della camicia) ha indotto molti enti pubblici, governativi e privati al loro utilizzo (in Italia, ad esempio: ANAS, ACI, VVUU, PC, Polizia di Stato, 118, ecc.) per le comunicazioni a breve distanza (es: pattuglie su un incidente per la viabilità straordinaria, collegamenti locali squadra antincendio-boschivo, autovelox-autocivetta con posto di blocco) senza impegno delle frequenze operative ordinarie dell'Ente di appartenenza.

Da citare un discreto numero di persone che usano queste frequenze per tentare di effettuare collegamenti anche su lunghe distanze impiegando sia la vecchia banda LPD 433 MHz sia la nuova SRD 860 MHz con potenza massima legale di 10 mW.

La potenza di un PMR446 non supera i 500 mW ERP e in pratica la distanza massima di collegamento a livello stradale (H = 1,50 m) è di circa 5 km in assenza di ostacoli (raggio di curvatura terrestre). Su queste frequenze i fenomeni tipici della propagazione ionosferica e troposferica si possono trascurare. Salendo di altezza la copertura ottica può incrementare considerevolmente fino a effettuare collegamenti con stazioni poste anche a decine e decine di km di distanza con buona qualità di segnale. In alta montagna e in assenza di ostacoli la portata ottica potrebbe raggiungere alcune centinaia di chilometri. Il record italiano di collegamento è stato fatto il 16 luglio 2006 con una distanza di 330 km dal Monte Cimone-Appennino Modenese (a 2200 m slm) al Monte Canin (a 2000 m slm), Slovenia, utilizzando un apparato Oregon TP329 originale dagli operatori bolognesi 1HBOA e 1HMAN;la trasmissione è stata veicolata in diretta su internet - su sistema gateway EQSO - attraverso una postazione radiomobile collegata ad un pc portatile con connessione cellulare Gsm/Gprs sulle prime alture di Bologna.


Altre sperimentazioni, da parte di gruppi di appassionati, hanno portato alla creazione di una apposita rete internet di gateway Link PMR/LPD sparsi sul territorio italiano ed europeo con il software gratuito FRN/EQSO che permette di collegare una radio, via vox, per mezzo di un cavo alla scheda audio di un PC che funge da client/server e dare accesso ad altri utenti a vari chilometri di distanza dall' access point radio potendo dialogare con corrispondenti in tutta Italia/Europa.

Inoltre,in alta montagna, sono stati posizionati dei "parrot" (pappagallo digitale) sperimentali che registrano le conversazioni per 60 secondi su un canale/tono predisposto e li ritrasmettono - in differita - coprendo distanze notevoli. Tale artifizio radio risulta particolarmente interessante proprio per lo scopo dilettantistico della sperimentazione delle onde UHF, del bassissimo costo di realizzazione (circa 100€) e dalla facilità di realizzazione che non necessita di approfondite conoscenze tecniche.


PMR in Italia

In Italia la vigente normativa vieta esplicitamente l'utilizzo di questi accorgimenti sperimentali e il traffico voce anche se VoIP; tuttavia la FIRCB - in qualità di federazione nazionale ricetrasmissioni - ha adottato tali sistemi VoIP per il proprio network adducendo come motivazione che non si può necessariamente obbligare con una legge inappropriata e/o superata che non tenga in considerazione dell'innovazione tecnologica dei sistemi e le trasmissioni digitali su internet.

Nonostante il fatto che la UE abbia creato questo segmento di banda "ad uso libero" per incrementare la possibilità di comunicazione radio per scopi diversi da quelli civili, privati e radioamatoriali senza vincoli specifici e la libera circolazione di essi nei paesi membri utilizzo al locale ispettorato territoriale del Ministero delle Comunicazioni e un canone annuale di 12 euro indipendentemente dal numero degli apparati in possesso (gli enti statali sono esentati), ed è vietato l'uso o il prestito degli apparati a terzi anche se parenti o conviventi. La FIRCB ha presentato una denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Milano contro il Ministero delle Comunicazioni per presunte violazioni a quanto stabilito dalla UE in merito e sulla richiesta di balzelli, dichiarazioni e canoni che negli altri paesi UE non sono dovuti, limitando de-facto ,la libera circolazione sul territorio italiano a tutti coloro che li posseggono nei paesi membri CEE. Ad oggi(2012)non si hanno notizie certe di come sia andata a finire la vicenda:la FIRCB non ha mai ricevuto nessuna risposta ne dall'autorità giudiziaria competente ne dal ministero.


Frequenze utilizzate

Sono a disposizione otto canali spaziati. La potenza massima, come per i sistemi PMR è di 500 mW EIRP e gli apparati devono avere un'antenna non rimovibile.

Canale Frequenza (MHz)

1 446.00625
2 446.01875
3 446.03125
4 446.04375
5 446.05625
6 446.06875
7 446.08125
8 446.09375

Attualmente, sugli 8 canali previsti dalla normativa coesistono contemporaneamente tutte le possibili comunicazioni in corso. L'utilizzo del CTCSS, e in alcuni apparati del Digital Code Squelch (DCS), permette di filtrare la comunicazione su un canale in modo tale che solo l'apparato ricevente che usa un dato canale e uno specifico subtono (o codice DCS) venga desilenziato per una specifica comunicazione e ciò a tutto beneficio contro le inevitabili interferenze.


Differenze rispetto altri sistemi

Rispetto agli standard USA e australiani questo tipo di radio per comunicazioni personali è più limitata, sia come potenze utilizzabili, sia come canali a disposizione. Negli Stati Uniti è possibile utilizzare, da svariati anni, radio FRS (con 14 canali a disposizione) e GMRS (con 15 canali a disposizione con 7 in comune con il FRS e possibilità di uso di ripetitori), con potenza che per il FRS è di 500 mW, mentre il GMRS prevede anche l'uso di apparati veicolari e arriva a 50 watt. In Australia esiste addirittura una banda UHF CB con 40 canali e uso di toni subaudio, 5 watt di potenza, con la possibilità di installare ponti ripetitori.

In Italia esiste un Gruppo Nazionale di utilizzatori, sotto l'egida della FIR-CB, che ha adottato come forma di autoregolamentazione l'uso di Call-Sign nominativo molto similare a quelli usati in ambito radioamatoriale per l'identificazione dei propri appartenenti.

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