Radio libere

Aperto da INFORADIO, Gio 20 Agosto, 17:07 2015

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Radio libere

Radio libere è un'espressione riferita alle emittenti radiofoniche nate in Italia dopo la liberalizzazione dell'etere sancita dalla Corte Costituzionale nel 1976.

Storia

Il monopolio RAI nel campo dell'informazione è stato praticamente abolito dalla sentenza N° 225 emessa dalla Corte Costituzionale nel 1974. Questa sentenza riguardava centinaia di CB su cui pendeva un processo per essere stati sorpresi ad usare i loro ricetrasmettitori e rivoluzionò il mondo delle comunicazioni via etere, riconoscendo a soggetti privati il diritto di impiantare emittenti radiofoniche su scala locale con costi relativamente bassi e ponendosi, seppur in modo solo abbozzato, in concorrenza con la RAI fino ad allora unica fonte di trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia. Vere e proprie "navi scuola" per speaker, tecnici, autori e giornalisti, erano tipiche non solo delle città, ma soprattutto della provincia italiana. Aprire una radio libera o collaborare a una di esse era per i giovani uno dei pochi modi a disposizione per comunicare. Rispetto alle radio "tradizionali", le emittenti private trovarono un punto di forza proprio nella limitazione territoriale che imponeva scelte di programmazione indirizzate a "target" facilmente individuabili; difficilmente un'emittente poteva coprire un'intera provincia per la limitazione imposta dalla banda FM, il cui segnale non può coprire grandi aree a meno di non ricorrere a più ripetitori.

Altri punti di forza delle radio libere, rispetto al gestore pubblico, erano invece la possibilità di utilizzare tecnologie nuove come la stereofonia (utilizzata dalle emittenti private in anticipo rispetto alla RAI) e l'interattività con gli ascoltatori che vennero coinvolti direttamente dando loro la possibilità di intervenire nel corso dei programmi apportando opinioni e commenti, oppure dando loro la possibilità di scegliere brani musicali di loro gradimento; molte radio cominciarono così a impostare palinsesti dedicati a fasce di utenza ben precise centrando la programmazione su tematiche musicali (Rock, musica italiana, folklore locale etc.) o sociali (politica in primis).

Il fenomeno fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un'evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche e la limitazione territoriale venne superata creando network in grado di trasmettere non più solo in zone limitate ma, a mano a mano, anche sull'intero territorio nazionale.

In pochi anni l'emittenza radiofonica privata si impose non più come alternativa all'emittenza pubblica, ma come principale fucina di idee e persone con capacità professionali sempre maggiori. Questo regime di concorrenza giovò, comunque, anche alla RAI stessa che si vide costretta a puntare su trasmissioni innovative e mirate che difficilmente avrebbero avuto modo di essere realizzate senza lo stimolo della concorrenza.

Nell'aprile 2011 a Villammare, una frazione di Vibonati, viene intitolata, prima in Italia, una piazza alle radio libere, Piazza Radio Libere 1976, con riferimento alla Sentenza 202 della Corte Costituzionale del 28 luglio 1976 che, di fatto, liberalizzò le trasmissioni radio in ambito locale.

Fonte: Wikipedia
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