Un uomo due mondi: Marconi fra Italia e Inghilterra

Aperto da RadioNews, Gio 30 Novembre, 09:30 2017

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RadioNews

Un uomo due mondi: Marconi fra Italia e Inghilterra

Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna

5 dicembre 2017, ore 16.30
Sala Ulisse, via Zamboni 31

Forum Laura Bassi 2017

Giovanni Paoloni
Prof. Ordinario Archivistica generale, La Sapienza, Roma
Socio corrispondente

UN UOMO, DUE MONDI: MARCONI FRA ITALIA E INGHILTERRA

Marconi ha guidato due importanti mutamenti di paradigma nelle tecnologie delle telecomunicazioni, una prima volta alla fine dell'Ottocento, e una seconda volta alla fine della prima guerra mondiale. Nato e formatosi in Italia, da padre italiano e madre irlandese, l'inventore bolognese era cresciuto immerso in due culture, e dopo aver realizzato i suoi esperimenti cruciali nella tenuta paterna di Pontecchio aveva lucidamente compreso che lo sviluppo della sua invenzione sarebbe stato più facile e meglio protetto in Inghilterra. Anche alla fine della prima guerra mondiale Marconi si trovò nella situazione di lavorare a cavallo tra i due paesi. Inoltre, sia il governo italiano sia quello inglese – consapevoli della rilevanza strategica del settore – indirizzavano con le loro scelte gli sviluppi industriali e stabilivano specifici rapporti contrattuali con Marconi e le aziende del gruppo che portava il suo nome.
Dopo una comprensibile fase agiografica, gli studi storici su Marconi sono oggi più propensi allo studio storico in senso proprio, ed esplorano i suoi interessi, i suoi affari, i suoi interessi politici ed economici, e la dimensione più propriamente personale della sua biografia. Emerge con chiarezza sempre più nitida come nella vita dell'uomo che ha fatto nascere le telecomunicazioni moderne vi sia stata una tensione e un sempre difficile equilibrio fra le due dimensioni nazionali della sua personalità, anche se egli si sentì sempre chiaramente ed esplicitamente italiano. Negli anni che seguono la prima guerra mondiale, le divergenze di interessi fra i due paesi, i diversi indirizzi politici, e le differenze nelle loro dinamiche di sviluppo industriale e sociale resero quell'equilibrio sempre più difficile. È un tema che necessita di ulteriori approfondite ricerche e riflessioni, tra punti fermi e interpretazioni aperte a una nuova dimensione problematica.

Introduce Raffaella Simili

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