l'odore della polvere surriscaldata... Preistoria

Aperto da Cicciopanza, Mer 31 Luglio, 13:25 2019

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"In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei" (Disclaimer)

Cicciopanza

Buongiorno a tutti,
approfitto di un aggancio su un altro post, dove mi è ritornato in mente un ricordo di qualche anno fa, e le radio erano a valvole https://amzn.to/3CCpMlP e quando si scaldavano cominciavi a sentire un odore di polvere, metallo, bachelite surriscaldata, mentre tu smanettavi con il plate e il load per affinare gli accordi... c'è qualcuno che ha gli stessi ricordi?

73 M.

Roby66

Si, è cominciata così la mia passione. Ero ragazzo, facevo le medie e mio padre era amico di un radioamatore (I6CDG) che era anche un collega (insegnante) e ... TV-RADIO riparatore a tempo perso. I6CDG era appassionato di vecchie radio a valvole, quelle da collezione! Le riparava sapientemente, sia per quanto riguarda l'elettronica (con grande capacità), sia per il resto (con un po' di talento in meno). Certi "odori" non li dimenticherò più, anche se oggi ... sappiamo che non erano certo "acqua fresca". A fine anni '70 ed inizio anni '80 l'elettronica allo stato solido, quella del silicio, con gli IC cominciava a galoppare (e mi incuriosiva) e le valvole, allora "regine" incontrastate, che avevano dominato fino agli anni '60 e '70 quasi "senza rivali", almeno per applicazioni con un "minimo di potenza", vedevano il tramonto; un tramonto rapido per settori "consumer" e a bassa potenza, ma un tramonto più "lento" per applicazioni di potenza. La passione per le valvole non l'ho mai avuta  :-\ ma per l'elettronica, si ed è cresciuta ... forse anche a causa di quegli "odori" che mi hanno "stregato"  >:D '73 IU6GWQ
IU6GWQ

user

Citazione di: Cicciopanza il Mer 31 Luglio, 13:25 2019
Buongiorno a tutti,
approfitto di un aggancio su un altro post, dove mi è ritornato in mente un ricordo di qualche anno fa, e le radio erano a valvole, e quando si scaldavano cominciavi a sentire un odore di polvere, metallo, bachelite surriscaldata, mentre tu smanettavi con il plate e il load per affinare gli accordi... c'è qualcuno che ha gli stessi ricordi?

73 M.

Ciao Ciccio, certo ma sono ricordi lontanissimi per me, intere domeniche passate in garage a recuperare componenti da TV dismesse e poi con i pezzi costuire ricevitori e trasmettitori, io ho iniziato nel lontano 1968 ero poco più che un fringuello.
Ricordo di più l'odore del decappante durante le saldature, il fumo azzurastro che aleggiava tra il tavolo da lavoro e il tetto con la conseguenza di andre al letto con un forte mal di testa e la gola a pezzi, e nascondevo questa cosa ai miei genitori e ti immagini perchè!.
Eppure l'amore per l'autocostruzione, l'apprendimento le prove la curiosità la voglia di imarare ecc. erano tante che ti facevano vivere quegli odoracci da sempre pericolosi come se fossero un odore DOLCE DI CIRCUITERIA.
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Cicciopanza

Carissimi, qua andiamo in overdose di amarcord... quando racconto qualcosa di quei tempi ai miei nipoti (sono zio, non nonno...) mi sembra di avere mille anni,
e al più piccolo, che sto traviando per la radio, mi guarda strano quando gli racconto di valvole, accordi, discese a scaletta, di satelliti russi -RS 10, 11- acquisiti con antenne della Fracarro modificate e puntate a mano.. Quarzi aperti e limati o appesantiti con il piombo per modificare la risonanza, e tanto altro.

Mi fermo qui, vi risparmio

73 M.

Renzo

Credo che chiunque abbia cominciato con le valvole abbia dei ricordi e delle sensazioni comuni, non solo l'odore delle valvole ma ad esempio anche la loro incandescenza, ricordo che da piccolo mi spaventavo a guardare dalle fessure le valvole che diventavano sempre più incandescenti e temevo che potessero esplodere da un momento all'altro, ma anche il rumore di alternata non era da meno, in fondo però considerando le tensioni in gioco non avevo nemmeno tutti i torti. çç51

Gianfranco

Molti di chi ha i capelli bianchi da un bel po' e ha avuto le prime esperienze e curiosità quando era ancora bambino abbia iniziato con la radio a valvole di casa, quelle di una volta dove sulla scala parlante c'erano scritti i nomi delle città e da li anche la curiosità di capire cosa ci fosse dentro, basta una foto come questa e ricordi si fanno vivi più che mai, poi chi aveva pure un parente radioamatore allora i ricordi saranno tanti. Io avevo questa vecchia Radiomarelli e ce l'ho ancora e funzionante, a volte la accendo ancora sia perché sennò a stare ferma si rovina sia per rivivere quei momenti ...a valvole.
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Sergio

Gianfranco, quello che racconti lo potremmo davvero raccontare tutti, poi io l'occhio magico a quei tempi non sapevo cosa fosse ne a cosa servisse e solo a guardare queste foto mi sembra di essere ancora li intento a girare le manopole.

Per non parlare poi del perché quando ci si posizionavamo sopra a qualche città non la si sentiva quasi mai, Mosca, Berlino per non parlare di Tokyo o Bombay ma solo a leggere i nomi delle città mi sembrava di essere di fronte a chissà cosa.

Renzo

I giovani di oggi quando saranno adulti si ricorderanno solo del loro primo smartphone, sai che soddisfazione. :P

user

Citazione di: Renzo il Sab 24 Agosto, 15:25 2019
I giovani di oggi quando saranno adulti si ricorderanno solo del loro primo smartphone, sai che soddisfazione. :P

Come non quotare al 100%.
Oggi che squallore!
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Sergio

Ricordi pari a zero, piatti come i giorni nostri. Potranno raccontare ai loro nipoti di quando il loro smartphone aveva solo 16 megapixel, sai che meraviglia. :D

Roby66

I prodotti commerciali di oggi sono "fortemente industrializzati" e sono molto lontani dai prodotti "semi-industriali" o "quasi-artigianali" di un tempo. Oggi "aggiustare" o "modificare" una radio, con componenti in SMD, è non vantaggioso e richiede una elevata professionalità. Una radio a valvole era invece "facilmente manipolabile". Alcune schede elettroniche di elettrodomestici o le centraline dell'auto sono "resinate" e quindi da buttare se qualcosa non va. L'elevata spinta al consumismo, la vita "predeterminata" dei prodotti, che non devono andare oltre la garanzia, etc. rendono il fruitore "schiavo" del bene che acquista. Un tempo invece gli oggetti erano fatti per durare a lungo, per essere "aggiustati". Se ci lamentiamo che i giovani di oggi sono meno "smanettoni", poco inclini alle attività "pratiche", la colpa ... non è solo loro! Invertire la tendenza, senza tornare al passato, credo che sia possibile. Non per tutto, ma per alcune cose lo è certamente. Pensiamo alla plastica. Invece di rendere i contenitori di plastica ri-utilizzabili come fanno in alcuni paesi (in Germania una bottiglia in plastica ha un valore in € come reso), noi in Italia invece pensiamo di renderla "un po' bio-degradabile". I sacchetti della frutta e verdura usati in Italia, che sono "quasi-biodegradabili", ma si rompono al solo "guardarli" sono per me l'apoteosi del "consumismo scemo" e del "finto perbenismo ambientale". In Svizzera ho visto che la frutta e la verdura viene messa in sacchi retati riutilizzabili dagli utenti innumerevoli volte! Sono anche molto perplesso sul no assoluto agli inceneritori. Certo, incenerire tutto non ha senso, ma non trovo geniale mettere in una discarica i rifiuti non biodegradabili, ... allora è meglio incenerirli. Alcune scelte falsamente ecologiche mi trovano quantomeno perplesso. Greta Thunberg attraversa l'Atlantico in barca a vela, fantastico! Qualcuno ha considerato quale catastrofe ecologica sarebbe se tutti i voli fossero sostituiti da barche a vela? Quanta vetro-resina, plastica, fibra di carbonio, nylon, etc. servirebbe? Un passeggero che rimane a bordo di una barca a vela per 3 settimane quanto consuma in più, rispetto ad uno che fa un volo di 6 ore? Se veramente volessimo essere meno "impattanti" per la terra, basterebbe invertire la crescita demografica. Se invece di 7 miliardi fossimo 7 milioni ... non staremmo forse tutti meglio? La società consumistica è però terrorizzata da una decrescita ... i nostri modelli economici la vedono NEGATIVA! Prima o poi questi "modelli economici" che hanno fatto contenti tanti imprenditori andranno cambiati: la "crescita infinita" non è possibile.
çç20 '73
IU6GWQ

Renzo

Viviamo in un mondo di obsolescenza programmata e di -0,1% di produzione industriale da dare in pasto alla gente all'inizio telegiornale cercando di convincere la popolazione che è un problema serio per tutti.

Tutto inoltre sta andando nella direzione dell'usa e getta e anzi non ha neanche senso ad esempio fare uno smartphone che duri una vita se dopo pochi anni diventa obsoleto perché nel frattempo ne hanno fatto di migliori e perché l'hardware non supporta più il nuovo software, è un continuo rincorrersi senza fine a solo scopo di lucro e poi lamentiamoci pure che le risorse del pianeta stanno finendo, e chissà poi chi li avrà mai consumate, un mistero non è di certo.

Per le riparazioni poi rimane solo il vintage e il frullatore e a volte neanche quello, ecco dunque che arriva arduino che ci insegna a fare l'impensabile, naturalmente sempre a pagamento.

Complimenti poi alla signorina Greta che si diverte e gira il mondo, almeno lei ci guadagna sfruttando i problemi del pianeta. :)

charles_forever

Non sono per me solo ricordi.
Ho una collezioncina di radio valvolari, la mia stazione è una linea Yaesu FL - FR 501, il mio amplificatore HI FI domestico è un Seven Audio a valvole, vivo le valvole quotidianamente.
Le radio odierne non sono più modificabili perché sono l'80% software e il 20% hardware. Si possono modificare i menù, allora si ottiene la copertura allargata, altre bande, ecc.
Il 'sound' delle valvole, anzi, dei Tubi, però, è un'altra cosa. Riposante, gradevole, modulazioni più calde, e non pensiate che ricevere con un mostro come l'Hammarlund 129X sia peggio che ricevere con un moderno. Dalla mia esperienza, per competere veramente, schiacciando i vecchi ricordi a tubi, ci vogliono apparecchi da 10.000 €. Un 897, dal confronto con l'Hammarlund, esce molto gobbo, perché riceve quasi solo QRM. E l'Hammarlund, comunque, 29 tubi del 1960, possiede: 7 posizioni di selettività, shift della media frequenza, due filtri Notch, e varie altre opzioni.
Il mio è un hobby nell'hobby, il primo è Radioamatore, il secondo è curatore di un patrimonio, che, seppur piccolo, secondo me vale la pena di preservare per le future generazioni. Un po' come le vecchie locomotive a vapore, o, altra passione che ho, i dischi di vinile che, nonostante sia tra coloro che ammettono la superiorità del CD o della "musica liquida", non vogliono rinunciare al "sound" dei vecchi dischi, che avevano comunque raggiunto un livello di sviluppo impressionante per l'epoca. Ascoltare un vecchio 78 giri di Duke Ellington and His Orchestra, o di Gino Latilla, suonato con un Garrard, puntina Sugden Connoisseur, preamplificatore Heathkit a valvole, con le corrette curve di equalizzazione per 78 giri Americani, Inglesi ed Europei, ovviamente monofonico (però ci sono circuiti che "ricostruiscono" una doppia traccia stereo in modo impressionante), finale ovviamente a tubi, garantisco che è godimento puro.
Stessa cosa fare un Contest "vintage" con i miei Yaesu o con una WS 19 Mk III...
Logicamente, se capitassi a 7070, con la linea Yaesu, sentirei un polverone, tipo: "qui la Tango nove XYZ, ti ricevo, ma anzichè a 7070 punto zero zero zero, sei per me a 7070 punto due nove sei, no, qui è la Zulu Otto ZYX, oltre ad essere spostato di punto nove, la tua modulazione esce, ma non è come se fosse stereo, hai le sibilanti un po' chiuse, perciò non ti posso dare cinquantanove, ma una radio 4 virgola cinque..."...
Queste per me zono c@zzate. Se poi esco in AM, a t'è vòja il punto nove...

Charles
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe.

Renzo

Io direi riviverli più che viverli come per tutte le cose ormai superate ma il bello è appunto questo, poter usare quello che la maggior parte delle persone non considera più, peggio per loro comunque perché non potranno mai capire ed apprezzare le tecnologie neppure di oggi se non si conoscono quelle del passato.

Complimenti anche per il tuo Hammarlund 129X, se lo fai provare a uno della generazione millennial non sa nemmeno che diavolo sia. :)

Concordo anche la mania di certi om di dare i QRK cercando la modulazione o la centratura perfetta e lamentandosi per delle sciocchezze di poco conto ma dopotutto il pregio di questi apparati è ciò che sono e non quello che dovrebbero essere.

charles_forever

E' proprio il mio! Ciao, Ciccio!
Attenzione! Non cadiamo nella trappola delle magnifiche sorti e progressive! In Ingegneria non esiste NULLA di superato o di obsoleto! Questo è un grossolano errore. C'è la storia umana, che si è dipanata attraverso momenti successivi, in forme diverse. Nulla è obsoleto, nulla è "nuovo", nulla è eterno. Tutto si trasforma. Faccio un esempio: se io fossi un progettista, responsabile dell'Area Tecnica di un'azienda che produce materiale per musicisti, e dovessi progettare un nuovo amplificatore per chitarra elettrica, userei probabilmente delle valvole, dei "tubi". E andrei a documentarmi sulle novità, sulle migliorie, sui nuovi studi relativi a questi componenti. Ad esempio, allo stadio d'ingresso utilizzerei presumibilmente un circuito cascode o un circuito s.r.p.p.
Questo è il nuovo, di cui nessuno sa una pippa, su un componente centenario. Tutte le centrali elettriche non idroelettriche, fotovoltaiche o eoliche usano il motore a vapore, mica il turbo-diesel ibrido! Il motore a vapore è stato teorizzato nel '700 da Papin, Cugnot e James Watt, portato su rotaie da Stephenson ai primi dell'800, e oggi usato nelle centrali più avanzate. Il più VECCHIO motore del mondo non è OBSOLETO e non è SUPERATO. Semplicemente è stato sopravanzato da altre tecnologie, affiancate. Questa è l'ottica con cui vedere le cose, secondo me. Poi, altro spunto è che se uno è un ex-CB che ha dato l'esame in favore di quiz, e modula a 7070, per me ha tutta la legittimità del mondo, ma se io sono un ingegnere elettronico, il mio pensiero, altrettanto rispettabile, ha un peso diverso dal suo, quindi rispetto per le tecnologie "obsolete"! Voi siete capaci di fare un QSO in CW senza computer, solo col tasto, con un ricevitore a reazione e un TX monovalvola? Io sì. Poi sono anche capace di fare un DX in modi digitali con un ICOM 7300 https://amzn.to/3I55L8z come tutti.
Quindi non dite più "superato" o "obsoleto", che non sono termini corretti per un OM, ma dite "vecchio", semplicemente, senza sottintendere giudizi di valore che non abbiamo nessun titolo a dare! Tutto in HI, ovviamente...

Charles
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Renzo

Io sono il primo a pensarla allo stesso modo e il vintage sono i miei maggiori acquisti oltre a quelli acquisiti negli anni. Che siano obsoleti rispetto alle tecnologie recenti è fuori discussione ma non per questo vanno considerati inutili, poi io sono del parere che quando si parla di ricetrasmittenti queste devono saper fare solo due cose che sono ricevere e trasmettere.

Purtroppo molto radioamatori se non hanno i loro bei filtri DSP di ultima generazione diventano tutto un lamento e non sono mai contenti di nulla e questo è un brutto segnale del radioamatore che è sempre più succube del mercato non apprezzando più le cose semplici ma funzionali di una volta, non tutti hanno la testa giusta per capire il vecchio e questo mi dispiace. Più di una volta dei radioamatori che avevo invitato a casa mi hanno fatto delle battutacce vedendo l'angolo delle mie vecchie radio e questo mi ha fatto capire che purtroppo in molti non sono coscienti sull'argomento altrimenti si sarebbero interessati e mi avrebbero chiesto di accenderle, cosa che invece non capita quasi mai.

charles_forever

E' vero, è vero! Anche da me, al massimo si fiondano su un moderno, ovviamente criticandolo perché loro ce l'hanno migliore, più selettivo, più potente, più facile da usare, non si guasta mai, ecc. ecc. ecc.
Io sono del modesto parere che ciò, unitamente con "punto tre quattro nove", siano eredità CB. Ma non CB della prima ora, quando un 23 canali AM era un bene primario di famiglia, ed era condiviso dalla YL e dai "gringhellini", roba da CB post anni '70, scugnuruti, cicoriani ...ani ...ani ...ani. Con l'uso diffuso di SSB, FM e 120 canali, nacque una tendenza "sborrona" sugli 11 metri.
A causa di questa sindrome occulta da radiofrequenza, la gran moda del momento era avere sempre il "baracchino" più grosso, il più bello, con più canali, addirittura il "Lincoln", che da noi spesso veniva chiamato "Lincos", oppure un apparato HF. Tali apparati venivano definiti "professionali" e modificati per operare sugli 11 metri. Sempre in distorsione Cibiotica c'era lo "Yaesus", lo "INCOM" e così via.
Questi personaggi, dopo un lungo stazionamento in banda 45, con l'esame facilitato di oggidì sono poi tutti passati a 7070, o altre frequenze, ma ovviamente valutano una stazione solo dal punto di vista "monetario". Non sanno fare un accordo, non sanno costruire un balun (spesso chiamato "balum.."), men che meno capiscono cosa voglia dire taa ti taa ti taa taa ti taa, ma io non li disprezzo. Le regole sono cambiate, hanno passato l'esame, sono in pieno diritto di uscire sulla banda che vogliono. Però loro disprezzano le radio se non ci vedono rispecchiata la S coi due tagli ($).

Charles
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Renzo

Finiti i tempi pioneristici sono iniziati quelli commerciali e il 23 canali divenne il baracchino dei poveri, poi tutto il resto è storia, certi personaggi si comprarono pure il transverter per i 45 metri accorgendosi che se li non avevi il decametrico eri considerato un fallito, poi molto di questi si patentarono e andarono a fare i fighi a 7.070. Fine della storia. :D

Di certo quelli che continuano a dire Balum, Yaesus, Incom ecc sono persone disattente e spesso sono le stesse che non apprezzano le vecchie apparecchiature, ritenute inutili e obsolete, insomma non hanno capito proprio nulla e non c'è verso di farglielo capire, poi a uno può piacere o meno questo argomento ma esserne completamente non cosciente è una cosa preoccupante.





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Citazione di: Renzo il Gio 29 Agosto, 13:09 2019
Finiti i tempi pioneristici sono iniziati quelli commerciali e il 23 canali divenne il baracchino dei poveri, poi tutto il resto è storia, certi personaggi si comprarono pure il transverter per i 45 metri accorgendosi che se li non avevi il decametrico eri considerato un fallito, poi molto di questi si patentarono e andarono a fare i fighi a 7.070. Fine della storia. :D

Di certo quelli che continuano a dire Balum, Yaesus, Incom ecc sono persone disattente e spesso sono le stesse che non apprezzano le vecchie apparecchiature, ritenute inutili e obsolete, insomma non hanno capito proprio nulla e non c'è verso di farglielo capire, poi a uno può piacere o meno questo argomento ma esserne completamente non cosciente è una cosa preoccupante.

Ciao Renzo,  leggendo le tue sorridevo,  ci sono tantissimi che per loro il balun si pronuncia e si scrive BALOON oppure Baluun addirittura Ballon, ovvio che l'un-un non sanno propio che cos'è  così come l'uso è generalistico della serie se fai un dipolo non mettere nulla.
Figuriamoci se conoscono la differenza tra uno in corrente e quello in tensione.
Caro Renzo non sono un professore e non scrivo questo far capire chissà chè, ma con forte rammarico vedo molta mediocrità tecnica e questa non è una buona cosa.
Ai famosi albori CB io mi ricordo che ci si documentata,  si leggevano riviste, si chiedeva ai più illuminati per capire per comprendere, oggi che in rete c'è tutto di tutto stiamo diventando degli ignoranti ma lo smartphone caspita la sappiamo usare.
onestamente e mi dispiace per molti frequentatori  dei 7070, la  ci sono un pugno di spacconi con amplificatori superpompati.
Un caro saluto a Tutti.
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Renzo

Citazionei famosi albori CB io mi ricordo che ci si documentata,  si leggevano riviste, si chiedeva ai più illuminati per capire per comprendere, oggi che in rete c'è tutto di tutto stiamo diventando degli ignoranti
In effetti dovrebbe essere il contrario ma credo che il vero problema sia che internet è una distrazione con cui cazzeggiare invece che imparare. Si tende a guardare e leggere di tutto fino a non ricordarsi più di niente, praticamente ci sono troppe informazioni e si rischia di non ricavarne nulla, in passato invece ogni minima informazione era oro colato proprio perché era difficilissimo informarsi e si stava molto concentrati e più attenti a tenere tutto a memoria, oggi invece, come dicono i giovani "si cazzeggia" e non si impara nulla.

Roby66

Vi ho seguito con attenzione e vorrei osservare alcune cose ... ulteriori! Quando studiavo ingegneria elettronica, non c'era internet :'( Se avessi avuto allora le opportunità di informarmi che ho oggi, invece di cercare libri e dispense ... avrei risparmiato km e ore ... quindi non mi sento di "condannare" il progresso, in questo senso. Certo che ci sono molti OM che hanno nozioni scarse di carattere tecnico, lo ammetto, ma vi assicuro che ci sono OM giovani di grandi capacità, così come ci sono anziani poco preparati. Non credo che per appassionarsi a questo hobby sia necessario conoscere le 4 equazioni differenziali alle derivate parziali di Maxwell, ma nemmeno ... ignorare tutta la teoria e la pratica. Vi assicuro che ho conosciuto moltissimi ignegneri elettronici che hanno una esperienze pratiche ZERO: mai toccato un transistor, un IC, un elettrolitico o una valvola! Per quanto riguarda poi la "popensione al nuovo", al "progresso", ad es. al digitale rispetto all'analogico, sono convinto che un OM non debba essere troppo (o addirittura solo) legato al passato ... alle "valvole", per intenderci. Se a noi OM ci mancasse lo spirito di sperimentare e guardare al nuovo ... non saremmo radio-amatori, ma radio-conservatori. '73
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Renzo

Citazione... avrei risparmiato km e ore ... quindi non mi sento di "condannare" il progresso,
Non è il progresso da condannare a la gente che non ne sfrutta i vantaggi.

CitazioneCerto che ci sono molti OM che hanno nozioni scarse di carattere tecnico, lo ammetto, ma vi assicuro che ci sono OM giovani di grandi capacità, così come ci sono anziani poco preparati.
Forse è colpa dell'esame con i quiz, quando c'era il vecchio sistema la preparazione media dei radioamatori era molto più alta di quella di oggi specie per i novizi, oggi si prendono il Baofeng e poi dicono che non sentono nulla e che non capiscono perché non riescono a farsi sentire da Roma a Milano. :D

CitazioneVi assicuro che ho conosciuto moltissimi ignegneri elettronici che hanno una esperienze pratiche ZERO: mai toccato un transistor, un IC, un elettrolitico o una valvola!
La spiegazione è semplice, sono appunto ingegneri e non radioamatori, è vero però pure il contrario, i radioamatori non sono ingegneri, se poi uno ha la fortuna di poter essere entrambi allora ecco che si ottiene l'auto costruttore che sa stupire. 8)

CitazionePer quanto riguarda poi la "popensione al nuovo", al "progresso", ad es. al digitale rispetto all'analogico, sono convinto che un OM non debba essere troppo (o addirittura solo) legato al passato ... alle "valvole", per intenderci. Se a noi OM ci mancasse lo spirito di sperimentare e guardare al nuovo ... non saremmo radio-amatori, ma radio-conservatori
Come sempre la verità sta di mezzo e non bisogna rifiutare nulla ma nemmeno diventare monotematici, il bello del radioamatore è che può sperimentare a 360 gradi, in molti invece non fanno altro che parlare del digitale si digitale no, forse non si sono accorti che gli è sfuggito tutto il resto!

Roby66

Renzo, credo fermamente di condividere tutto ciò che dici nelle tue considerazioni, ma pur non essendo un "estremista" e ritenendomi "tollerante", non ammetto che da una facoltà di ingegneria elettronica escano persone prive di ogni capacità pratica nel proprio settore. Ho vissuto a stretto contatto con colleghi, che non avevano (e non hanno) mai toccato con mano un oscilloscopio o un analizzatore di spettro, non avevano mai fatto una saldatura su un PCB https://amzn.to/3KD9MCO non avevano mai toccato con mano componenti elettronici di nessun tipo! Molti docenti ovviamente erano altrettanto privi di esperienza pratica >:(. Non credo sia necessario essere radioamatori per "manipolare componenti elettronici", sbaglio? Circa un 70% dei miei colleghi che si sono laureati in ingegneria elettronica ignoravano anche le più semplici applicazioni dell'elettronica! Fortunatamente oggi molti di loro fanno attività completamente diverse dall'elettronica. Tuttavia nelle Università noto che c'è troppo spesso un "muro alto" tra teoria e pratica: mia moglie si è Laureata in Biotecnologie Marine e in pescheria ... ha difficoltà a riconoscere i pesci, come molte sue colleghe e colleghi, non è assurdo? Chi studia archelogia in Italia è convinto che serva loro più il latino ed il greco delle nozioni tecniche quali il funzionamento di uno spettrometro di massa (ad es. per la datazione con il metodo del carbonio-14) oppure il georadar. Speriamo che oggi le cose siano cambiate, ma se nei test di ammissione a medicina (notizia di questa mattina) si chiede: «Il Madame Tussauds è a Parigi?» temo tanto che non sia così. La nostra "cultura nazionale" è troppo "farcita di inutili nozioni umanistiche", troppo teorica e retrograda; abbiamo bisogno di proiettarci molto più decisamente verso una cultura tecnologica, scientifica, innovativa e reale/applicativa, certo senza dimenticare il passato, ma anche senza "vivere nel passato"! '73
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charles_forever

Rispondo io.
Io sono un collezionista di radio "vintage". Non ne sono affatto maniacalmente "posseduto", ma ritengo che la conservazione sia progresso, nel senso che serva anche di paragone e confronto di tecnologie, senza preconcetti. Dante Alighieri è "antico", non obsoleto.
Essere radioamatore può voler dire tante cose, chi fa i DX, chi dice spropositi a 7070, chi colleziona radio antiche, chi va sui ponti digitali a parlare di modulazione, chi autocostruisce radio, chi autocostruisce antenne, chi pensa solo in digitale, varie sensibilità, stessa dignità.
La cultura umanistica di base è fondamentale. Troppo spesso dei laureati scrivono "abito ha Pisa", "di qui sopra", ecc. Chiarezza di linguaggio è chiarezza di pensiero. Anche per un Ingegnere. Essere retrogradi non ha nulla a che vedere con le "nozioni", ed essere appassionati di 'antico' non significa assolutamente essere retrogradi. Un archeologo non auspica un ritorno al paganesimo, o se lo fa, è questione sua, assolutamente indipendente dalla professione. Forse, se un biologo marino confonde un cefalo con un granchio, non ha quella grande passione bruciante per la propria disciplina, o che ne so. Chi invece non fa nulla di tutto questo, forse ha sbagliato hobby o forse sta ancora attendendo l'ispirazione. Io comunque colleziono radio. Credo anche di possedere una discreta cultura in campo valvolare, che è il mio personale fuoco. Comunque anch'io conosco Maxwell...

Charles
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Renzo

Robby66, il mio commento era riferito più che altro ai radioamatori che agli ingegneri, tuttavia confermo che chi ha studiato determinate materie abbia delle carenze sul lato pratico moto importanti, qui da me conosco ad esempio diversi giovani che studiano informatica da anni ma di fatto non sanno nemmeno aprire un computer per sostituire una ram e difatti più di qualcuno porta da me i suoi pc visto che avendo fatto io fino alla terza media sono ben più preparato di loro :) e non posso che chiedermi che diavolo studino a scuola, si perdono anche quando il sistema operativo va in crash e qualcosa non funziona ma non manca nemmeno chi ha studiato elettronica e non sa nulla di nulla in ambito di radiofrequenze, se poi ci mettiamo anche quelli che non hanno mai usato il saldatore allora c'è da rimanere basiti, tanto poi alla fine gli bastano il pezzo di carta per far credere che siano dei geni. Rimane solo da chiedersi se la colpa è loro o di chi insegna.


charles_forever, credo che non si può che essere d'accordo con il tuo pensiero.

Citazionese un biologo marino confonde un cefalo con un granchio, non ha quella grande passione bruciante per la propria disciplina, o che ne so
A riguardo di questo aggiungo che la scuola ti da una base ma il resto lo si impara da soli, se si aspetta che ti spieghino tutto in un piatto d'argento saremmo a posto, tuttavia confermo che nelle scuole italiane usano metodi di insegnamento anacronistici, se non sai la storia greca o quella del colosseo non diventi ingegnere elettronico, credo non serva aggiungere altro.

charles_forever

Più che altro, e lo so perchè mia moglie è insegnante di scuola superiore, oggi la scuola usa metodi che non so come definire. Non si studiano "i fatti", ma si fanno ampi dibattiti, dai quali 'il fanciullo' dovrebbe trarre per osmosi cerebrale la grande cultura. Non si studiano più poesie a memoria, o le tabelline, metodo coercitivo e primordiale, ma si attende che 'il fanciullo' generi al suo interno una visione delle tabelline.
Grandi teorie sballate godono della massima dignità, tipo il "gender", e cose importanti ed assodate vengono combattute come retrograde e passatiste, tipo l'odiatissima "famiglia patriarcale".
I genitori degli alunni nutrono una feroce avversione per la scuola e gli insegnanti, coplevoli secondo loro di non riuscire a capire il fiore che sboccerà dal loro rampollo pitocco. E' una situazione tragica, nessuno ne parla, ma siamo sull'orlo del baratro istituzionale. La scuola, come l'esercito, come il Municipio, come i Pompieri, è un'entità che si regge su regole condivise, oggi le regole, qualsiasi regola, è l'odiato nemico dell'uomo a moti livelli. Chi si oppone è retrogrado, suonato, quando non addirittura "fascista". Io insegnavo Elettronica, ero precario, e ad un certo punto, per la mia salute mentale, ho smesso.

Charles

Ps. - scusate lo sfogo...
Inter poenas et tormenta
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Renzo

Credo che la cosa migliore sia che ognuno usi i metodi di insegnamento che reputa più opportuni così come è sempre stato, poi si valuteranno anche gli insegnanti se sono efficaci o meno, certamente però mi rendo conto parlando con i giovani che questi hanno solo una visione generale di ciò che imparano e li rimangono intrappolati senza andare mai nello specifico e forse è anche per questo che i genitori si fida poco di chi insegna, è un po' come dire, io insegnante ti ho dato le basi e adesso arrangiati. çç37

Roby66

Per quanto concerne la scuola e l'insegnamento sono circondato da parenti stretti e lontani, che sono o sono stati insegnanti a tutti i livelli, dall'asilo all'università, quindi se parlo è perchè per quasi 50 anni ho sentito e tutt'ora sento parlare spessissimo di scuola da chi la fa. Ho anche vissuto all'estero quindi posso fare anche qualche confronto. All'Italia da ca. 30-40 anni manca un senso "pratico" della scuola. Per decenni gli insegnanti di lingue straniere hanno insegnato inglese, francese etc. con gli stessi criteri delle lingue antiche (latino e greco): grammatica, sintassi, prove scritte ... Perchè? Semplice, nel 90% dei casi erano incapaci di insegnare altro, spesso poi loro stessi non sapevano parlare le lingue che insegnavano >:D. Ca 2 generazioni di Italiani parlano poco e male le lingue straniere. Ciò però non vale solo per le lingue! Si trovano frequentemente pessimi insegnanti in molte altre materie: un esempio per tutti è la matematica. Amo la matematica e la fisica (oltre l'elettronica  ;)) e se c'è qualcosa che mi infastidisce veramente, è quando queste materie vengono insegnate male. Perchè accade? Secondo il mio modesto parere le principali cause sono 2: pessimi metodi di selezione degli insegnanti (se facciamo insegnare matematica ai biologi, non me ne voglia mia moglie, stiamo freschi) e pessima didattica. All'estero non c'è la perfezione, anzi, in molti paesi le cose non vanno molto meglio, ma ... certo un po' meglio che in Italia sicuramente. In alcuni paesi del centro Europa c'è sicuramente un po' più bilanciamento tra teoria e pratica; in USA ho trovato ingegneri che non sapevano cosa fosse un FFT (Fast Fourier Transform) ma progettavano ponti radio! In Russia ho notato un livello alto (forse eccessivo) di teoria, ma a differenza dell'Italia sanno essere anche pratici, sebbene mai come gli Americani ::) Insomma nella scuola del nostro Paese c'è bisogno di una classe di insegnanti nuova, selezionata con criteri completamente diversi dagli attuali e nuovi metodi didattici; poi bisogna "controllare continuamente" gli insegnanti, oltre che gli studenti. Il 95% degli studenti in Italia è poco motivato e la colpa non è tutta loro! Caro charles_forever come avrai capito non sono un cultore dell'umanesimo, non ritengo che studiare Dante, Manzoni oppure Ungaretti sia "vitale" per la cultura di una persona destinata a vivere in un mondo gloabalizzato, anzi! Al contempo però non vedo perchè non si possa studiare anche questi autori, ma non assegniamo le priorità al contrario, ci sono molte cose più importanti da imparare. L'obiettivo della Scuola (con la S maiuscola) è di formare i "giovani del futuro per VIVERE nel futuro". Secondo me lo stesso dovrebbe valere per tutto il resto. "L'odore della polvere surriscaldata" è preistoria, ci ricorda da dove veniamo; è bello non perdere la memoria delle origini, ma non possiamo, credo, rimanere fossilizzati in quel periodo storico, che è passato da quasi un secolo. '73
IU6GWQ

Cicciopanza

Ciao a tutti, originariamente avevo inserito questo post solo come un ricordo, vedo condiviso da molti che hanno visto passare un po' di primavere, ho visto che si sta poi man mano sviluppando come confronto tra un modo di vedere più rivolto al passato o al futuro, io penso che alla fine un bilanciamento sia necessario, la nostra visione deve necessariamente essere rivolta in avanti, ma il bagaglio di esperienza accumulato deve essere presente e preservato, a mio parere.
Riguardo alla scuola, la nostra era una delle migliori, parlando di bilanciamento degli insegnamenti, si cerca di cambiarla ad ogni mutamento di governo, non sempre in meglio, sempre a mio avviso, conosco lo schema americano di insegnamento e apprendimento, e so anche che certe università USA fanno un test ai futuri studenti che devono dimostrare di saper leggere, scrivere e far di conto...
Comunque non è pensabile che uno studente delle superiori di materie tecniche si rifiuti di studiare Dante o uno studente di materie letterarie di studiare matematica e fisica, nei dovuti modi e proporzioni sono tutte importanti e formative, sono un po' stufo di leggere relazioni tecniche scritte in modo sgrammaticato e incoerente, al limite dell'illeggibile, o vedere gente che per calcolare il costo di 10 Kg di qualcosa usa la calcolatrice.

Bisogna metterci un quid di partecipazione, di interessamento, altrimenti capita di leggere un elaborato di meccanica dove il candidato calcolava il diametro dell'asse motore di una petroliera in 2,5 mm (millimetri) per un banale errore di calcolo... Forse leggendo il risultato qualche domanda uno dovrebbe porsela.

73 m.

Renzo

CitazioneComunque non è pensabile che uno studente delle superiori di materie tecniche si rifiuti di studiare Dante...
Certo avere una preparazione generale è fondamentale ma quello che io intendevo dire che se ci si deve specializzare magari come perito tecnico è inutile continuare a insegnare Dante o i Romani, solo che in n Italia non ti puoi laureale se non hai prima studiato delle materie che non centrano una mazza, il concetto di base era questo, l'equità non c'è proprio, manca completamente e anzi su questo modo di insegnare c'è una vera e propria fissazione finendo così per sviare la vera materia dello studio per qui ci si era prefissati. çç13 :)

Cicciopanza

Renzo sono d'accordo con te, ci vuole misura, una volta il tecnico industriale per periti ti faceva studiare nel biennio materie generaliste, fisica, chimica e matematica incluse, poi nel triennio successivo quasi esclusivamente materie tecniche e laboratorio... oggi la stessa scuola non ha più laboratori, perché se eventualmente un alunno si fa male... nessuno vuole prendersi la responsabilità. Un mio nipote del 4° anno del tecnico industriale è venuto da me per farsi insegnare come saldare due fili con lo stagno...

Ovviamente proseguendo negli studi poi le cose sono più specialistiche, ma una base umanistica ponderata non fa male

73 m.

Renzo

Vale sempre la regola che il troppo storpia ma evidentemente c'è più di qualcuno nei piani alti che è rimasto che con la testa al passato, la giusta misura è sempre la miglior cosa ma da noi si ha sempre l'abitudine di pendere da qualche parte.

CitazioneUn mio nipote del 4° anno del tecnico industriale è venuto da me per farsi insegnare come saldare due fili con lo stagno...
Una scuola che non fa laboratorio perché ha paura di incidenti è una scuola malata ma forse hanno anche ragione poiché i genitori di oggi se il figlio si scotta il ditino chiedono 5000 euro di danni, allora si che do ragione a chi dice che i laboratori non devono esistere. :)

Roby66

Qui trovo sempre persone ragionevoli e molto "bilanciate" nei loro pensieri, anche se con opinioni diversi. Nel modo "allargato", fuori da questo forum, le cose sono un po' meno auliche. Se risulta che: "l'asse motore di una petroliera è di 2,5 mm (millimetri)" e la petroliera non è un modellino in scala ridotta, c'è da preoccuparsi, come c'è da preoccuparsi se qualcuno al 4° anno del tecnico industriale non sa saldare 2 fili (banale brasatura). Ma ho avuto esperienze simili quando mi hanno chiamato ad un Istituto Tecnico per sostituire in commissione d'esame un professore di elettronica ... oltre il 70% degli studenti non sapeva dirmi nulla sugli amplificatori operazionali (che pure erano nel programma) ed il 30% aveva difficoltà addirittura a spiegarmi la legge di Ohm. Le basi ed un po' di "senso pratico" sono indispensabili; poi però sono favorevole ad una certa "ecletticità" del sapere: si può leggere "Alla ricerca del tempo perduto" di Proust (anche se io personalmente non lo capisco e non lo vorrei capire çç18) e poi studiare il calcolo tensoriale (anche se è noioso come Proust, ma lo vorrei capire meglio) ma non vedo perchè la stessa persona non possa anche assemblare un PCB oppure riparare una ruota bucata di una bicicletta o cambiare una spina elettrica. Quello che però mi fa arrabbiare veramente è che mio padre 30 anni fa ha combattuto contro lo strapotere delle insegnanti di lettere quando faceva il preside ed oggi mia moglie, professoressa che insegna matematica e scienze, deve combattere con la vicepreside che insegna "religione" ... perchè vuole sopprimere l'aula di scienze çç2. Andando avanti così ritorniamo ai tempi della Santa Inquisizione e della caccia alle streghe, con tanto di "spettacolo" macabro in cui queste poverette venivano bruciate. Per tutti gli studenti delle superiori sarebbe non solo bello, ma indispensabile, avere un contatto diretto con i progressi della scienza; molti non hanno mai avuto la possibilità di vedere e provare in laboratorio un elettroscopio o un elettrometro, la macchina di Wimshurst, l'interferometro di Michelson, ... tutti oggetti che hanno "l'odore della polvere surriscaldata", non parlo di un gascromatografo con cui oggi lavorano il 100% dei laboratori chimici o un analizzatore di spettro elettromagnetico, ... che pure sarebbero utili. Tutti però devono sapere bene le "Guerre puniche" ... e francamente non vedo come queste possano essere più utili che saper cambiare una banale spina elettrica (malfunzionante) che potrebbe dar fuoco ad una casa. '73
IU6GWQ

SWL-181-TO

Sono un radiotecnico mancato di transizione. Quando ho iniziato io i tubi stavano sparendo , i semiconduttori erano già incontrastati protagonisti.
Però i tubi mi sono sempre piaciuti e le radio a valvole hanno un loro fascino.
Ho fatto più di qualcosa utilizzando le ECC e qualche tubo Russo miniatura (fantastici).
Ho anche recuperato qualche pezzo che mi piaceva, in particolare la Oceanic Frègate che vedete qui:
https://www.youtube.com/watch?v=kDhVwh17Sm8

Ma non solo ... spesso amici mi portano pezzi veramente notevoli di storia, che con qualche cristone cerco di riportare in vita.



Citazione di: Cicciopanza il Mer 31 Luglio, 13:25 2019
Buongiorno a tutti,
approfitto di un aggancio su un altro post, dove mi è ritornato in mente un ricordo di qualche anno fa, e le radio erano a valvole, e quando si scaldavano cominciavi a sentire un odore di polvere, metallo, bachelite surriscaldata, mentre tu smanettavi con il plate e il load per affinare gli accordi... c'è qualcuno che ha gli stessi ricordi?

73 M.

Renzo

Davvero splendida, poi quel colore verde le dà un gran tocco di classe.

charles_forever

Circa 50 anni fa andai a visitare l'IPSIA (Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato), accompagnato con la mia classe di terza media dai Prof.
Rimasi estasiato dall'Istituto e dal materiale!! C'era addirittura un ALTOFORNO funzionante!!!.
Su dei banchi facevano bella mostra di sè varie apparecchiature costruite dagli allievi delle varie classi, addirittura una radio rice-trasmittente, vari amplificatori stereo, antifurti, ogni ben di Dio, apparecchi simili ad esempio a quelli di Nuova Elettronica, ma su loro progetto. Ne rimasi assai colpito!
Purtroppo decisi di frequentare un'altra scuola, il tempo passò, e divenni insegnante precario di elettronica, indovinate dove?!?... All'IPSIA!! Avevo una supplenza annuale (che in pratica equivale ad una cattedra, a parte l'aspetto economico).
Ammetto che la sera prima del mio primo giorno di scuola da Prof. dormii poco e male, per l'ansia di ritrovarmi in quel magico luogo. Pensai anche a cosa avrei potuto far costruire, insomma, ero agitato! Ho anche problemi miei personali (sono Autistico), quindi non vi dico l'emozione e l'ansia.
Giunto sul posto, mi recai in Segreteria, poi dal Vice-Preside, insomma espletai l'iter burocratico.
Mi diedero le classi, e mi avviai in direzione di una Terza. Dopo aver conosciuto gli alunni, la mazzata tra capo e collo fu spietata. Seppi che le lezioni si svolgevano solo in classe, seppi che erano almeno vent'anni che nessuno costruiva più nulla, seppi che l'altoforno c'era ancora, ma era in disuso e l'area era chiusa per rischio di crolli. Nessuno dei miei alunni aveva neppure la più vaga idea di cosa fosse un saldatore. Le lezioni erano solo teoriche, problemi ed operazioni con l'algebra di Boole, un accenno alla Legge di Ohm e alla Legge di Kirchoff, teoria dei BJT o Transistori Bipolari, accenno ai FET. Nulla su valvole, Operazionali, circuiti oscillatori, circuiti di potenza... Accenno alle centraline delle automobili, solo dal punto di vista esterno, candele, spinterogeni e batterie. Programma del 2006/2007. Non scrivo le conclusioni (le mie sarebbero amarissime), ognuno ci metta le sue...

Charles
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe.

Cicciopanza

Ciao a tutti,
caro Charles, come ti comprendo, ti chiamerei Fratello, se fossimo più in confidenza, la verità è che di Tecnici non c'è più bisogno. Non si ripara più nulla, non si progetta quasi più nulla, a parte qualche settore felice e marginale, specie in Italia, ho riparato un alimentatore di NE che avevo costruito nel '75, più che altro per questioni affettive, il costo dei condensatori è stato maggiore di uno switch cinese nuovo... Mi è saltato un alimentatorino di una telecamera di sorveglianza... Nuovo l'ho pagato 1,90 più un paio di euro di spedizione perché l'ho preso da una ditta italiana, questioni di tempistica, ma si poteva far di meglio...
Oggi parlavo di carta di Smith, che io ho usato veramente in formato paper, e mi guardavano strano, non erano macellai o fruttivendoli, ma nostri colleghi radianti.

Forza tutti a comprare Baubaufon a un tanto al kilo.

73 sconsolati de M.





Sergio

CitazioneMi diedero le classi, e mi avviai in direzione di una Terza. Dopo aver conosciuto gli alunni, la mazzata tra capo e collo fu spietata. Seppi che le lezioni si svolgevano solo in classe, seppi che erano almeno vent'anni che nessuno costruiva più nulla, seppi che l'altoforno c'era ancora, ma era in disuso e l'area era chiusa per rischio di crolli. Nessuno dei miei alunni aveva neppure la più vaga idea di cosa fosse un saldatore.
Certo che siamo messi molto male ormai da tempo, chissà se anche all'estero le istituzioni hanno una paura folle dei laboratori? çç51 D'altronde se prendi ad esempio uno studente cinese medio ha infinitamente più pratica di chi in Italia si ritiene uno scienziato, tanto bravi a parole e se sei migliore di altri per davvero allora ti considerano pure un genio.

Roby66

Esattamente ciò che pensavo anch'io, siamo in perfetta sintonia di idee! Purtroppo la Scuola in Italia si è "fermata" a molto decenni fa. Sconcertante che quasi nessuno sembri recepirlo come un problema. Per tornare un po' sul tema "l'odore della polvere surriscaldata", vorrei chiedere a tutti coloro che attualmente operano nel settore "amplificatori a valvole" se quanto mi dicono (non avendo esperienza diretta) è vero. La realizzazzione DIY (fai da te) di un amplificatore a valvole in HF è tutt'ora possibile, ma richiede oltre ad una certa esperienza ed attenzione (per la presenza di voltaggi elevati) anche una capacità di "scelta" della valvola in sè, che non è cosa banale. Si troverebbero infatti spesso valvole "copie", "rigenerate", solo apparentemente in buono stato e dalla "vita media" piuttosto ridotta oppure dalle prestazioni contenute. C'è chi afferma (sia tecnici dei ponti radio, sia chi lavora in BF per il settore audio hifi), essendo esperto del settore (ma non ho modo di verificarlo), che anche se si trovano valvole per le HF, o freq. superiori, nuove (ad es. ceramiche) i suddetti problemi non è detto che non ci siano. I criteri di costruzione di un tempo e di alcuni produttori, tipo G.E., che avevano come obiettivo per la loro reputazione quello di una vita lunga dei loro prodotti, oggi non esistono più: tutto è "ad obsolescenza programmata" quindi molte valvole superano raramente il periodo di garanzia se usate "correttamente". Una seconda questione, sempre a chi si intende bene del settore "valvole", è quella del trasformatore che rappresenta un 2° ostacolo oltre le valvole. Le soluzioni però ci sono e chi opera mi dice che si possono avvolgere o far avvolgere ottimi trasformatori toroidali, ma ... esiste anche una strada alternativa, teorica e poco battuta: un amplificatore senza trasformatore di rete come ad es. https://pa0fri.home.xs4all.nl/Lineairs/Frinear400/frinear400eng.htm Poichè di simili realizzazioni, senza trasformatore di rete, ne ho viste pochissime immagino che ci siano notevoli difficoltà realizzative pratiche. So bene che lavorare con i semicoduttori sia "non proprio più facile", ma certamente più sicuro ed alla fine forse, anche più economico, ma ... la voglia di tentare almeno una volta, non mi abbandona mai. '73
IU6GWQ

Cicciopanza

Direi che un lineare di potenza presenta un bella sfida, sia in termini elettrici, meccanici e di reperibilità del materiale, dando per assodato che il costo non sia un parametro importante.
Personalmente non saprei se confermare o no quello che hai sentito sull'obsolescenza programmata delle valvole, non me ne stupirei, però.
Ma un background di lavoro sui tubi è necessario, secondo me, tu ti senti in grado di farlo?
All'alba dei circuiti transistorizzati i vecchi 'valvolari", intesi come costruttori, brontolavano perché con le nuove tecnologie si dovevano usare alimentazioni non usuali, e troppo varie, mentre con i cari vecchi tubi bastavano un paio di anodiche e il filamento, sempre quelli, e i trasformatori erano sempre simili e facilmente reperibili.
Facci sapere.

73 m.

Cicciopanza

Comunque ottimi i trasformatori toroidali, te li consiglio caldamente

charles_forever

Gli ampli a valvole, o meglio, a "tubi", non presentano misteri nè difficoltà esagerate, per chi li conosce.
L'esempio citato prevede in realtà un trasformatore, che è un 1:1, cioè viene usato in pratica per il solo isolamento, che però è fondamentale, dovendo lavorare con tensioni non indifferenti. Secondo me, meglio la versione con trasformatore, anche perché non dimentichiamoci che i tubi hanno bisogno dei 6,3 Volt di filamento. Il modo migliore per accendere i filamenti dei tubi è con massa centrale, cioè 3,15 - 0 - 3,15, dove nessun capo del filamento sia a massa, ma lo sia il punto centrale dell'avvolgimento. In questo modo, essendo il circuito bilanciato verso massa, gli eventuali residui d'alternata scompaiono come per magia. MAI fare l'errore di alimentare dei tubi in corrente continua, pena una vita brevissima dei tubi stessi.
Veniamo alle valvole. Anche oggi esistono Ditte che tengono moltissimo alla propria reputazione, e producono ottimo materiale, sia Ditte Russe, sia Cinesi, sia Europee. L'obsolescenza programmata non esiste nelle valvole. Piuttosto, c'è un mare di pirla che si ostinano a volerli alimentare in continua, paventando disturbi di alternata da paura, e non si rendono conto che, così facendo, i tubi vivranno un paio di mesi o poco più. Come si fa a sapere se un tubo è invece esaurito? Basta vedere se mostra ancora un getter evidente, quella macchia color argento che tutti i tubi hanno. Più è piccola, più il tubo ha lavorato ed è vicino all'esaurimento, potrebbe bruciare il filamento da un momento all'altro.
Toroidali oppure no? Se è possibile, senz'altro sì. Se si trova chi è disposto ad avvolgere un toroidale con tensioni altissime, ovviamente.
Quali tubi usare? Dipende dalla potenza che si desidera ottenere. Meglio comunque secondo me iniziare con un due/tre tubi finali, tipo 6146B, EL519, 807 o roba simile, da stare intorno ai 600 Watt SSB, con circa 800 V continui di anodica. Già fare un'alimentazione con 800 V ha i suoi casini. Poi, in seguito, si potrà tentare di usare tubi come i tubi Eimac ceramici tipo 3/500Z o simili.
Grande cura ci vuole nello scegliere i due variabili di Tune e Plate. Specialmente quello di Plate deve avere una capacità non grandissima (tipo 100 pF, magari mettendo in parallelo un condensatore fisso per 160/80 metri), ma molto ben isolato. Stessa cura per la bobina del Pi greco e per l'impedenza a RF che alimenta i tubi finali. E' sicuramente meglio uscire con 6 - 700 Watt che sognarne all'infinito 1500. Inutile per la scatola usare lamiera di ferro da 3 millimetri, ho visto lineari home-made da un paio di quintali a causa della scatola. L'alluminio va benissimo, poi ricordarsi di montare sempre una ventola, più silenziosa possibile, qui ci sono due scuole di pensiero: chi estrae l'aria calda, chi invece soffia aria fresca sui tubi. Io sono di questa seconda scuola, è l'unico modo possibile in CB, per esempio, dato che si usa ancora l'AM, ma male non fa anche in SSB.
Buon lavoro!

Charles
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe.

charles_forever

Aggiunta. So benissimo che, volendo, si potrebbero alimentare dei tubi in continua, ma sorgono dei grossi problemi.
Problema: se la tensione di filamento è di 6,3 V CA, quando alimentati in continua, questa tensione dovrà essere di circa 4,5 V, ma, anche a seconda dei tubi utilizzati, ci vorrà un alimentatore stabilizzato capace di 4,5 V 6/7/8 Ampére. Non è proprio facilissimo, comunque si potrebbe. O usare uno switching da 5 Volt e abbassarlo un po'. Comunque la durata dei tubi è massima in alternata, in continua si abbrevia anche con tensione più bassa. Al limite si potrebbe fare un alimentatore in continua +2,25 . 0 . -2,25, ancora più difficile. Certo, questa soluzione diventa l'unica percorribile se si progetta un pre-amplificatore stereo a valvole con ingresso phono, soprattutto se phono MC. Ma in un ampli di potenza RF, a t'è voja!!...
Anche il ricorso alla Classe A, Classe AB, ecc. è un'idea superflua. Schema solido e ben studiato, con griglie a massa, ben alimentati i tubi, e un circuito Pi greco fatto come Dio comanda. Il Pi greco svolge il cosiddetto "effetto volano" sull'onda radio in uscita, ed elimina la distorsione, più è fatto bene, meglio la elimina, rendendo suplerflui i vaneggiamenti di Classe A++ di certi personaggi. Torno a dire che, se invece l'oggetto del desiderio è un pre stereo phono, la Classe A sarà l'unica chance possibile.
In un lineare, se andiamo ad imbarcarci in farloccate di Classe A, con bias regolabile e regolato da microcontroller Arduino, non verrà mai finito l'ampli, e magari alla prima prova uno scintillone da paura fulminerà l'Arduino di passaggio!...
Certe soluzioni possono andar bene per un pre-pre da moving coil, sempre, ma per un finale da 500 Watt non cerchiamo chimere se no non ci si salta mai più fuori, detto da uno che si manteneva agli studi ai tempi del Liceo costruendo e vendendo lineari per CB e modificando i famosi Amtron della GBC!...

Charles
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Roby66

Grazie per le preziose indicazioni sulle valvole! Effettivamente ci sono molte cose da spaere che ... non sembrano proprio di dominio pubblico. Il getter credevo servisse solo in fase di produzione per "eliminare residui di aria" che con un vuoto non spinto potevano esserci rimasti. Non pensavo fosse anche un indicatore di "consumo" della valvola. O meglio sapevo che se entra aria ... questo cambia colore ma non pensavo potesse essere un indicatore di "usura" della valvola. '73
IU6GWQ

IU2IDU

Citazione di: Cicciopanza il Mer 31 Luglio, 13:25 2019
Buongiorno a tutti,
approfitto di un aggancio su un altro post, dove mi è ritornato in mente un ricordo di qualche anno fa, e le radio erano a valvole, e quando si scaldavano cominciavi a sentire un odore di polvere, metallo, bachelite surriscaldata, mentre tu smanettavi con il plate e il load per affinare gli accordi... c'è qualcuno che ha gli stessi ricordi?

73 M.

Ancora oggi ci sono moltissime stazioni che utilizzano amplificatori valvolari, io stesso ho un RM ITALY BLA350 a transistor ma anche uno YAESU FL2100Z modificato con valvole ceramiche per fare attività HF.
Dopo qualche chiamata quel profumo meraviglioso si diffonde nell'ambiente confondendosi con le risposte dei radioamatori dall'altra parte del mondo...............ed è infinitamente rilassante! Una meraviglia della radio!

73 Giulio IU2IDU
IU2IDU operatore GIULIO
UNITA' COTA 686-SM - Associazione Radioamatori Carabinieri


Gianfranco

Si dice sempre che le valvole sono superate per non dire arcaiche ma invece si usano ancora oggi eccome, ad esempio anche i migliori amplificatori HI-FI sono quelli a valvole e costano pure una fortuna, lunga vita alle valvole allora.
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charles_forever

Di solito, la definizione di "obsoleto" viene data ad un componente, o ad un sistema, o ad un linguaggio proprio da chi non ne capisce niente. Un tecnico, esempio un ingegnere,un perito, un esperto, ci va più cauto. Ogni tecnologia dice la sua. Oggi, ad esempio, nelle scuole o università italiane non si studia più il linguaggio COBOL, che però è praticamente l'unico linguaggio usato nei grandi calcolatori "mainframe". Banche, ministeri, grandi società, BCE, usano mainframe in COBOL. Le valvole sono il componente di gran lunga più usato nell'HI FI top. Il motore a vapore è il più usato nelle centrali termoelettriche, e ricordo anche che il core business elettrico non è fatto di rinnovabili, ma di termoelettriche, quando non, all'estero, di termonucleari, che usano sempre il motore a vapore.

Charles
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sola spe.

IU2IDU

Citazione di: Gianfranco il Lun 30 Settembre, 09:19 2019
Si dice sempre che le valvole sono superate per non dire arcaiche ma invece si usano ancora oggi eccome, ad esempio anche i migliori amplificatori HI-FI sono quelli a valvole e costano pure una fortuna, lunga vita alle valvole allora.

Ancora oggi nelle migliori stazioni DX vengono usati ottimi amplificatori valvolari, con la differenza che i modelli più costosi effettuano automaticamente l'accordo in base alla frequenza utilizzata.
Le valvole sono meno delicate rispetto ai transistor ed i modelli più recenti sopportano grandi potenze riflesse (gli ACOM addirittura fino a ROS 1:3), pertanto se si utilizza un'antenna con banda passante stretta non ci si deve troppo preoccupare di accordare anche quando ci sono stazionarie 1:1,7 agli estremi. E' un bel vantaggio rispetto ai transistor, che sono più immediati ma richiedono una perfetta impedenza nella trasmissione....
Inoltre c'è ancora un fascino immenso nel lavorare le HF con le valvole......il selettore di banda, il PLATE, il LOAD, la tabella con i valori da impostare per velocizzare l'impiego quando ci si sposta di banda.

73 Giulio IU2IDU
IU2IDU operatore GIULIO
UNITA' COTA 686-SM - Associazione Radioamatori Carabinieri


Renzo

Citazione..., il PLATE, il LOAD...
Per me questo è il massimo, mi ricorda gli inizi con la CB e quelle due parole mi sono rimaste scritte in testa quasi come un messaggio subliminale. :)

charles_forever

Il PLATE e il LOAD erano legati alla impedenza molto alta dei tubi, mentre le basse impedenze dei transistor moderni consentono stadi accordati a larga banda o addirittura aperiodici, quindi abbiamo perso queste due regolazioni. La cosa strana è che io imparai da solo ad usarli, semplicemente traducendo dall'Inglese PLACCA e CARICO. Oggi vedo sempre più gente che chiede lumi in quanto un PA valvolare è fonte di mistero e superstizione!!...
Ricordo anche che molte stazioni in Onde Medie e Corte broadcsting usano dei finali a valvole, dovendo spedire nell'etere centinaia di Kilowatt.
Con questo, certo che i tubi termoionici appartengono ad una fase della storia dell'umanità, ma ci sono persone, come ad esempio il sottoscritto, che non si lasciano sedurre dall'ultimo digitopitiscopio, ma sono in grado di riconoscere il valore, non solo relativo, ma anche in termini assoluti, di macchine costruite in epoche passate. Allo stesso modo ci sono investitori che non si mettono in garage delle KIA, ma delle Alfa Romeo Montreal, che sono in continua ascesa di quotazioni.
E' chiaro che il neopatentato non sogna una Lancia Gamma coupè, come il neoradioamatore va in brodo di giuggiole per l'ultimo ritrovato SDR. Opinioni, tecnica, esperienza, presenza o mancanza di basi, tradizione culturale, ammirazione o invidia per chi di più ha, ogni testa è un piccolo mondo.
Vado un po' fuori argomento, ma avrei da vendere un sacco di "o", "a", "ho", "ha", "di cui", "qui e là", di cui gli scriventi su questo forum mancano molto e da parecchio. Li do a buon mercato, anzi, credetemi, proprio GRATIS!! (non AGRATIS!!)... Purtroppo certi interventi sono densi di significato, e sarebbero piacevoli a leggersi, ma stridenti come un gesso sulla lavagna per i vari svarioni "di qui", "con qui", eccetera! Non esistono! "Di cui", "con cui", e "qui sopra", "io HO un transceiver A Fidenza". Per favore!!...

Charles
Inter poenas et tormenta
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casti amoris
sola spe.

Cicciopanza

E qui, caro Charles, ti giochi almeno qualche punto di karma...come è successo a me quando dissi blandamente più o meno la stessa cosa...

Ma in fin dei conti qui si parla di Radio, non è mica necessario scrivere in modo che tutti capiscano in modo chiaro e univoco, in fin dei conti non tutti ANNO potuto studiare come te.

con ironia, 73 m.

charles_forever

E questo lo capisco benissimo, ma non capisco come mai, leggendo gli scritti altrui non si rendano conto che c'è una ruota che tocca!...
E poi, scusatemi, siamo tanto bravi a parlare di location,di seniority, di summit, e quqnt'altri forestierismi, e non siamo buoni di scrivere: "sono andato A Parma..."? Non ci credo. Io purtroppo soffro di una forma di autismo che mi rende quasi incomprensibili frasi sgrammaticate, perciò batto spesso sul chiodo. Ad ogni modo, con tutte le possibili attenuanti per chi scrive in maniera caprina, ho ragione io!...

Charles
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe.

Alex_I5SKK

Charles forever sottoscrivo OGNI singola parola che hai scritto.

Anche se in ritardo... HI

73

ale

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